BOLOGNA – Nell’ambito del Congresso Internazionale della Società Italiana di Telemedicina, che si è tenuto a Bologna il 10-11 marzo alla presenza di oltre mille partecipanti, sono state analizzate anche le soluzioni tecnologiche per intervenire in zone di crisi, come servizi di teleconsulto, strumenti semplici ed efficaci, formazione del personale sanitario locale
“Il congresso internazionale SIT ha gettato le basi per la medicina digitale del futuro: tra i passi più significativi, occorre ricordare la presentazione del documento elaborato da medici e teologi e l’avvio di una collaborazione che coinvolgerà centinaia di società scientifiche” sottolinea il prof. Antonio Vittorino Gaddi, Presidente SIT (nella foto).
Dalla telemedicina arrivano nuove soluzioni per affrontare i contesti dove risulta più difficile erogare servizi sanitari per conflitti, carestie, povertà. La SIT è impegnata a favorire la realizzazione di progetti di telemedicina in aree di crisi, offrendo tutto il supporto necessario alle realtà impegnate in queste iniziative, partendo naturalmente dalla collaborazione con i ministeri competenti.
Con la telemedicina diventa possibile organizzare servizi di teleconsulto con cui si mettono in contatto le richieste di un operatore sanitario con degli specialisti che possono dare consigli su un caso clinico, su una diagnosi e su un trattamento. Siamo partiti con la cardiologia, ora vi sono 29 specialità coinvolte. Non vi è solo assistenza da remoto, ma anche una formazione del personale sanitario locale.