PARTANNA – Nella giornata del 30 marzo 2023, nell’ambito dei progetti “Legalità” e “MenSi- Partanna sostenibile”, presso l’auditorium “G. Leggio”, gli alunni delle classi seconde e terze della Scuola Secondaria di primo grado dell’ “I.C. Rita Levi – Montalcini” di Partanna hanno incontrato l’avvocato Giovanni Chinnici, figlio del magistrato Rocco Chinnici, barbaramente ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983, già pretore del Comune belicino dal 1954 al 1966.
L’incontro, moderato dalla prof.ssa Francesca Signorello e alla presenza della dott.ssa Liliana Giacalone, responsabile della “Fondazione Rocco Chinnici”, è stato aperto dal coro dell’Istituto che ha cantato l’inno d’Italia. L’avvocato Chinnici, dopo aver presentato la figura paterna, ha raccontato i tragici eventi che hanno segnato la vita del padre ed ha definito i dodici anni di permanenza a Partanna come i più felici per la sua famiglia (contro ogni aspettativa, per dei cittadini abituati ai ritmi di Palermo). Gli interventi di Chinnici sono stati intervallati da vari momenti e da diversi lavori preparati dagli studenti. Le classi 3^D e 3^E hanno proposto l’emozionante lettura di una loro lettera; la classe 2^C ha egregiamente scritto e interpretato una poesia in dialetto dedicata a “Lu preturi di Partanna”; la 2^D ha simbolicamente donato dei fiori per le vittime della mafia; la 2^E ha proposto una lettura di passi tratti dal libro “E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte” di Caterina Chinnici, sorella dell’avvocato Giovanni. Molto interessante è stata anche l’intervista rilasciata dalla prof.ssa Giardina che ha avuto modo di conoscere – e apprezzare – in maniera approfondita la famiglia Chinnici durante la sua permanenza a Partanna. Il coro ha ulteriormente allietato l’evento cantando l’inno della Sicilia e il brano della compianta docente, cantante e artista Serena Sciuto “Buonasera signori” che tratta il tema della connivenza mafiosa. Il brano, magistralmente interpretato dalla studentessa Graziana Piazza, è stato particolarmente apprezzato ed è stato ripetuto in un “bis”, suscitando momenti di grande commozione.
Siglinda Anatra