PALERMO – “La Sicilia quest’anno ha avuto riscontri molto importanti per i flussi turistici, ma è stata penalizzata da calamità naturali e sovrapprezzo dei biglietti aerei. Tuttavia, si sono fatti passi avanti importanti sul piano dell’offerta turistica,
ottenendo grandi risultati. Sono in corso forti investimenti pubblici sulle infrastrutture e moltI investimenti dei privati in nuove strutture ricettive di altissimo livello e in resort di lusso. C’è grande attenzione internazionale attorno a questa trasformazione ed evoluzione del settore nell’Isola, che il governo nazionale intende sostenere”.
Lo ha affermato la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, intervenendo
oggi (27 settembre) in streaming alla celebrazione della Giornata mondiale del Turismo organizzata a Palermo da Travelexpo e Logos. Santanchè, dialogando in diretta con l’assessora regionale al Turismo, Elvira Amata, ha, quindi, annunciato: “Nell’ambito dell’evento sul turismo che il gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera ha organizzato a Brucoli, in provincia di Siracusa, il 7 settembre, faremo un primo panel con il governo regionale e le associazioni dedicato alla messa a sistema delle potenzialità, per poi convocare al ministero un tavolo tecnico ‘Sicilia’ con Regione, Comuni, categorie e tutti gli attori della filiera. Il governo e il mio ministero, ma parlo anche del ministro della Cultura Gennaro
Sangiuliano, del ministro dello Sport Andrea Abodi, del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e del ministro delle Imprese Adolfo Urso, siamo al fianco delle imprese siciliane e intendiamo sostenere gli sforzi che si stanno facendo”.
Santanchè, appena rientrata dalla missione in Cina, Corea del Sud e Macao – dove ha riscontrato “tantissima voglia di Italia, c’è moltissima possibilità di fare ritornare tanti cinesi nella nostra nazione, anche in Sicilia, perché siamo la prima destinazione scelta dai cinesi e in generale dagli asiatici” -, ha, però, osservato che “c’è tanto lavoro da fare”, a partire dalla “valorizzazione e messa a sistema delle tante potenzialità che ha la Sicilia”. Ad esempio: “Ho un chiodo fisso: non
capisco perché andiamo negli Stati Uniti e paghiamo un biglietto per vedere negli studios dei vulcani finti, quando la Sicilia ha un vulcano vivo, come l’Etna, una bellezza che non si riesce a mettere a reddito, a partire dal distretto del vino e dalle tipicità della gastronomia e della natura. Sono sicura che ci sarebbero tantissimi turisti che andrebbero sull’Etna se fosse un po’ meglio organizzato. Sarebbe un’offerta turistica che non ha eguali al mondo. La Sicilia può offrire
tanto al turista e, anche aiutata dal clima, sta crescendo molto sul piano della destagionalizzazione grazie alle diverse esperienze da vivere, anche in abbinamento al food&wine, e per quello che riguarda il turismo delle origini”.
Il turismo, ha ricordato Santanchè, “pesa il 13% del Pil italiano e può diventare il primo settore del Paese. L’Italia è il quarto player al mondo per turismo e può ambire al più alto gradino del podio. In questo senso la Sicilia può contribuire parecchio, ma c’è da migliorare i servizi e, soprattutto, c’è bisogno di personale specializzato. Noi abbiamo investito nel Pnrr quasi 1,5 miliardi, ci sono molti strumenti che abbiamo messo a disposizione per rilanciare le città a vocazione
turistica, i borghi e le aree montane. Il turismo ciclabile è in forte ascesa, anche il turismo delle origini. Ma oltre alla formazione bisogna valorizzare il personale. Il turismo deve garantire anche un ascensore sociale ai giovani, che devono potere trovare lavoro non per una stagione mentre studiano, bensì potere investire per una carriera che gli consenta di crescere e che sia un’opportunità per la loro vita.
Abbiamo il dovere di provare a rendere l’Italia una nazione aperta al turismo 365 giorni l’anno».
Di numeri in forte crescita ha parlato l’assessora regionale Elvira Amata: “Nonostante le calamità e il caro voli, da gennaio ad agosto le presenze sono aumentate a 10 milioni e 800mila e sono dati provvisori. Abbiamo superato i numeri del 2019. Rifiuti e mancanza di collegamenti restano i soliti problemi per il turismo siciliano, ma il nostro obiettivo è dare un’offerta turistica completa partendo dai servizi essenziali.. Il governo regionale concentrerà la programmazione dei fondi strutturali 2021-2027 per rispondere alla crescente domanda di un turismo di qualità e del settore lusso puntando sui distretti e sulle
mete attrezzate, perché le strutture di lusso sono ancora troppo poche.
Quello che vogliamo attrarre è il turismo di lusso, che ci aiuta a generare occupazione, ma per attrarlo dobbiamo prima capire cosa vuole quel tipo di turista. A Taormina, ad esempio, gli investitori hanno capito che stava avvenendo un cambiamento, c’è stata un’unione di forze degli albergatori e di tutta la filiera turistica, ma anche del governo regionale che ha portato lì eventi importanti che si sono internazionalizzati nel tempo. Inoltre, anche il cinema è un settore che dobbiamo implementare – ha concluso Amata – soprattutto dopo il successo
di ‘White Lotus’ che ha portato il ‘sold out’ dei turisti americani, in particolare nelle strutture luxury di Taormina».
Le imprese hanno il sostegno anche di Unioncamere Sicilia.
La Sicilia adesso sarà turisticamente visitabile in treno. Non è una chimera, ma una realtà, come ha spiegato il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco: “Assieme al governo regionale abbiamo integrato i progetti in corso d’opera e la linea Palermo-Catania sarà tutta percorribile a 250 km/h. L’aeroporto di Palermo sarà da dicembre collegato con Agrigento in meno di due ore in vista di Agrigento Capitale della Cultura 2025. Punta Raisi sarà collegata anche con Cefalù e con Milazzo per le Eolie. Investiamo sulle stazioni medio-piccole che saranno interconnesse con i treni storici e i treni del gusto e diventeranno una sorta di agorà per presentare i prodotti tipici dei territori in collaborazione con le Camere di commercio e Confindustria Sicilia con la regia del governo regionale: ce ne occuperemo direttamente il e l’A.d. di Rfi, Gianpiero Strisciuglio. Stiamo valorizzando anche la parte archeologica, secondo le nuove indicazioni del gruppo Fs a guida Luigi Ferraris: negli scavi di Himera abbiamo ritrovato reperti di particolare pregio e li esporremo nella stazione di Palermo centrale. La realizzazione del Ponte pone l’Isola al centro dell’attenzione europea e internazionale e completeremo, quindi, le opere di collegamento al Ponte: d’intesa con Strisciuglio e Schifani abbiamo ritenuto di riprendere il progetto del completamento del raddoppio della Palermo-Messina, il ministro Salvini e il viceministro Rixi hanno sostenuto la scelta e entro fine anno presenteremo lo studio di fattibilità tecnico-economica”.
Cambia anche il trasporto marittimo. Dopo gli investimenti sulle infrastrutture nei porti della Sicilia occidentale per oltre un miliardo di euro, il presidente dell’Authority, Pasqualino Monti, ha rivendicato con orgoglio che “il solo porto di Palermo chiuderà il 2023 con oltre 930mila crocieristi, più di quanti ne facevano nel 2018 tutti i porti dell’Isola, e la quota di passeggeri che arriva in aereo, sosta qualche giorno in città e poi si imbarca per la crociera, è salita dal 5 al 20%,
pari a 150mila unità. Mentre i passeggeri del cabotaggio nazionale nei porti della Sicilia occidentale sono arrivati a 4,4 milioni, grazie ad avere realizzato cinque terminal in quattro porti, oltre alla riqualificazione. L’avere riportato i porti alla loro funzione originaria di porte d’accesso alle città ha rappresentato un plus importante in termini turistici”. Monti, infine, ha annunciato che “il nuovo molo trapezoidale del porto di Palermo sarà inaugurato venerdì 13 ottobre alle 17.30 alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”. Sarà un vero e
proprio “marina yatching” con 13 accosti per panfili da oltre cento metri, tre ristoranti a bordo mare, botteghe legate al cibo e alla moda, un supermercato, un lago artificiale davanti al Castello a Marem, un auditorium e un anfiteatro. “Il molo trapezoidale restituirà alla città una importante parte di affaccio sul mare che darà continuità alla passeggiata sulla Cala, da Sant’Erasmo alla zona archeologica del Castello a Mare”.
Infine Pietro Franza, patron della Caronte&Tourist e rappresentante del
Distretto Sicilian Luxury Hospitality, ha concluso: “All’inizio c’erano solo due 5 stelle in Sicilia, oggi sono 36. E stiamo assistendo al boom della Sicilia e soprattutto di Taormina: il gruppo Forte è arrivato a Palermo e Sciacca, Falkensteiner sta aprendo un resort a Licata, Adler è appena sbarcato a Siculiana, c’è Alpitour, sono ormai tanti i gruppi 5 stelle che stanno investendo in Sicilia. A loro dobbiamo dimostrare che è facile arrivare nella nostra Isola e che qui si può fare turismo. L’ultimo tassello del corridoio Ten-T è il Ponte sullo Stretto che non
solo collegherà la Sicilia all’Italia, ma il continente europeo a quello africano e a quello asiatico, stimolando così altri investimenti, non solo sul piano delle infrastrutture. I primi Stati generali del turismo di lusso si terranno a settembre 2024, probabilmente a Taormina”.
La ministra Santanché convoca un tavolo Sicilia per rafforzare il turismo
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