Note d’eccellenza: l’estate del Luglio Musicale Trapanese

TRAPANI – Si è chiusa la 75a stagione estiva del Luglio Musicale Trapanese, con la direzione artistica di Walter Roccaro e la gestione del consigliere delegato Natale Pietrafitta, che per ben 4 mesi, a partire dal 15 giugno e fino al 15 settembre, ha animato la Città di Trapani.

Quattro mesi in cui, fra il Teatro “Giuseppe Di Stefano” e il Chiostro di San Domenico, si sono avvicendati opere, concerti, spettacoli di danza.

Tantissimi gli artisti ospitati da un’edizione che ha visto protagonisti – per citarne solo alcuni – nomi del calibro di Dimitry Shishkin, Andrea Mastroni, Mattia Ometto, Serban Vasile, Alessandra Di Giorgio, Desirée Rancatore, Mario Rojas, Sergio Alapont, Daniele Agiman, Carlo Goldstein, Massimo Pizzi Gasparon, Renato Bonajuto, compresi, nonostante la giovane età, anche Chiara Fiorani, Sayumi Kaneko, Diego Savini, Pierpaolo Martella, Danilo Coppola.

Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, e l’assessore alla Cultura, Rosalia d’Alí, dichiarano con orgoglio: “La stagione di quest’anno si è rivelata di ottimo livello e ha riscontrato il gradimento del numerosissimo pubblico che ha partecipato. È stata anche l’occasione per comunicare messaggi importanti e valorizzare le eccellenze artistiche del territorio. Vogliamo ringraziare il pubblico affezionato, gli artisti e tutto lo staff, il management e gli operatori del Luglio Musicale Trapanese che hanno reso possibile questo. Il Luglio Musicale Trapanese è una realtà viva, vivace e che continueremo a sostenere.”

Il direttore artistico Walter Roccaro sottolinea l’importanza della varietà dei generi presentati: “Abbiamo dato uno spazio significativo all’Opera – così come è doveroso per un Teatro di tradizione come il Luglio Musicale Trapanese – non trascurando, al contempo, i concerti sinfonici – anche con la presenza di illustri solisti -, la cameristica e la danza. Il teatro da sempre è specchio della società, un luogo in cui tutti possano sentirsi rappresentati e accolti. Credo che, ai nostri giorni più che mai, il ruolo fondamentale di un ente di produzione musicale sia quello di colmare il più possibile la distanza rispetto alle nuove generazioni, senza rinunciare alla qualità dei contenuti artistici proposti: un dialogo costante e costruttivo, quindi, tra tradizione e innovazione che salvi la Musica e il Teatro musicale dal rischio di estinzione.”


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