SCIACCA – Domani e domenica (14 e 15 ottobre) aprono tutti i tredici luoghi del programma e si aggiungono esperienze e passeggiate. Il primo weekend sono stati già molti i cittadini e i turisti che hanno scelto Sciacca dove il festival torna per il sesto anno di seguito, con il supporto del Comune, del main sponsor UniCredit, in collaborazione con Poste Italiane e le numerose associazioni del territorio.
Dallo straordinario “matroneo” che pare un pizzo di legno, da dove seguivano la messa le monache di clausura della Badia Grande, all’antichissima chiesa di san Nicolò la Latina, dove ha il suo atelier l’artista Lucia Stefanetti che sarà ben felice di far da guida; alla Chiesa del Purgatorio che un tempo era collegata con un “comunichino” al “ritiro” delle prostitute pentite; alla chiesa del Collegio dei Gesuiti dove vi troverete di fronte un bellissimo San Giovanni Battista attribuito al Domenichino. Invece al Collegio si visita la mostra documentaria curata da Nicola Virgilio sull’”aeroporto fantasma”, la base aerea della Regia Aeronautica durante la Seconda guerra mondiale, fuori Sciacca, perfettamente mimetizzata tra uliveti e pascoli. Franco Accursio Gulino ha da cinquant’anni (e forse più) una magnifica ossessione: ritratte e dar corpo all’Isola Ferdinandea che emerse dalle acque e si rituffò, lasciando solo lacrime di corallo. L’artista ha costruito così la sua nuova personale, in corso al Museo del Mare del complesso Fazello, intitolata Ferdinandea, il Sogno. Poi si visiterà la Chiesa dell’Itria, che è una vera “ascesa” dorata e ospita le tombe dei nobili avversari, Peralta e Luna.
Si andrà all’Archivio di Stato per scoprire, tra 12.076 volumi, i più antichi del XIII secolo; alla casa Museo Scaglione c’è una collezione ottocentesca “d’ambientazione”; e bisogna solo immaginare le grandi quantità di grano nelle Grotte del caricatore, le fosse-magazzino scavate nella roccia viva, collegate tramite cunicoli detti “cannoli”. Un discorso a parte merita il Museo del corallo Nocito, vero racconto di storia artigiana di quattro generazioni. Se invece si vuole scoprire il tesoro della chiesa Madre si deve raggiungere il Mudia, il Museo d’arte sacra. Se si vuole avere un’idea dell’ampiezza della città, si può salire sui tetti della chiesa del Carmine o sulla torre campanaria di San Michele. E per chi vuole sospendere un attimo il tour tra i luoghi, ecco la possibilità di seguire una lezione di yoga al tramonto in un giardino monumentale o realizzare la propria saponetta all’olio d’oliva. E per la prima volta si visiterà un frantoio e si potranno degustare le cultivar autoctone
LE PASSEGGIATE
Domenica dalle 10 si visiterà l’antica necropoli Tranchina, 41 sepolture ipogeiche, un grande cimitero dell’Età del Rame, scoperto casualmente nel 1957. Nico Miraglia, ottantenne figlio di Accursio, sindacalista e presidente della prima Camera del Lavoro siciliana, ucciso dalla mafia nel 1947, farà rivivere le ultime ore di vita del padre. Poi si esplorerà il quartiere dei marinai un posto magico tanto amato dai vedutisti; e ci si perderà tra le colorate botteghe dei ceramisti.
Al fianco del festival principale, ecco il progetto satellite Terre dei Tesori: aprono cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura, trenta aziende siciliane per la maggior parte di terza generazione, tutte da scoprire e visitare. Sarà possibile visitare Sciacca anche da Palermo con i pullman AutoService, domenica prossima (22 ottobre), partenza alle 8 e rientro alle 17,30. Info sul sito www.leviedeitesori.com, già colmo di notizie, curiosità, schede per ciascuna città.