ROMA – L’associazione nazionale Vittime delle marocchinate plaude alle parole di Papa Francesco che stamattina (2 novembre) ha celebrato la messa nel Rome War Cemetery, il cimitero militare di Roma in Via Nicola Zabaglia. Il memoriale di guerra custodisce le spoglie di 426 militari appartenenti al Commonwealth caduti a Roma durante la seconda guerra mondiale.
“Il Santo Padre ha detto parole chiare contro le guerre, eventi terribili che portano solo morte e distruzione – dichiara Emiliano Ciotti, presidente nazionale dell’ANVM – lo invitiamo a ricordare anche i civili, in particolare le donne e gli uomini italiani, che nel 1943-1944 furono vittime di stupri da parte delle truppe coloniali inquadrate nell’Esercito Francese.
I militari alleati in generale e quelli francesi in particolare – prosegue Ciotti – si macchiarono di numerosissime violenze ai danni della popolazione civile italiana, passate alla storia con il termine marocchinate. Si accanirono su persone inermi, stuprarono giovani e anziane davanti agli occhi dei parenti e assassinarono chi si ribellava”.
Le violenze, che videro tra le vittime donne di tutte le età e anche uomini, iniziarono esattamente 80 anni fa, con lo sbarco in Sicilia del luglio 1943, e si svilupparono nel 1944 con particolare virulenza in Campania, Lazio e Toscana.