Scuola: Flc Cgil Sicilia e Palermo, non si può morire di bullismo

PALERMO – “Non si può morire di bullismo. Proviamo dolore e costernazione nell’apprendere la tragica notizia del suicidio di un giovane studente palermitano. Proviamo dolore da genitori, cittadini e lavoratori del mondo della conoscenza, che si interrogano su quali e quanti siano i ‘costi sociali’ dei mancati investimenti in istruzione. Viviamo ormai in piena emergenza educativa, in una società che ha smarrito i valori morali edificanti, sostituendoli con esempi e modelli negativi che hanno sovvertito l’ordine e le priorità della scala valoriale”. Lo dichiarano in una nota congiunta Adriano Rizza e Fabio Cirino, rispettivamente segretari della Flc Cgil Sicilia e della Flc Cgil Palermo.
“Bisogna riempire il vuoto educativo e tornare all’educazione dei sentimenti – aggiungono – l’istruzione deve tornare a puntare alla formazione ed all’educazione dei cittadini del presente e del futuro e non all’ ‘addestramento’ dei lavoratori”.
“Non ci stancheremo mai di dire alla politica che la Scuola – concludono Rizza e Cirino – prima di essere un’agenzia formativa è un’agenzia educativa che ha il dovere di promuovere lo sviluppo psicofisico, sociale e culturale degli studenti. Bisogna smetterla con questa visione professionalizzante dell’istruzione. La scuola non deve sfornare lavoratori. Il suo compito primario è quello di crescere cittadini responsabili”.


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