SELINUNTE – L’esigenza di costruire itinerari esperienziali che possano dirottare i flussi turistici verso mete meno frequentate, magari a corollario o poco lontane dai cosiddetti “grandi attrattori”. E fare comunque “rete” tra chi si occupa di turismo sul territorio: gestori di servizi, guide turistiche, hotellerie e gastronomia. Il passo successivo sarà la comunicazione dei percorsi e delle attrazioni utilizzando al massimo i nuovi media. Se n’è parlato durante la riunione dei partner del progetto Erasmus+ “QUEST – promoting Quality Ernships in Sustainable Tourism and cultural heritage management” che riunisce Rotta dei Fenici, le Università di Zagabria (Croazia), Malaga (Spagna), Nicosia (Cipro) e gli Enti del Turismo di Larnaka (Cipro), Solin (Croazia), Arte y Cia di Granada (Spagna), Timesis Srl – Montepisano DMC, Toscana.
I partner si sono ritrovati al Parco archeologico di Selinunte (TP) per il V Transnational Meeting che è servito per fare il punto delle attività in corso e programmare i progetti futuri che prevedono numerosi stage. Anche la Rotta dei Fenici accoglierà tra maggio e giugno in Sicilia sei studenti provenienti dalle tre Università partner di progetto, che potranno studiare sul campo le attività di promozione e comunicazione.
Dopo un’introduzione sul progetto QUEST a cura della lead project KsenijaKeča della Libertas International University di Zagabria, si è discusso di Nuovi turismi per nuove destinazioni, ma anche di nuove “rotte” e viaggi culturali. Felice Crescente del Parco di Selinunte e Anna Occhipinti del Parco Archeologico Lilibeo di Marsala si sono confrontati con il direttore della Rotta dei Fenici Antonio Barone e con Gianni Ganci, del Dipartimento Turismo della Regione Siciliana; contributi da Karsten Xuereb dell’Università di Malta che ha tracciato un identikit delle nuove “capitali europee della cultura”, e dalla travel designer Tatiana Bissolati che con Stippelli Travel to Learn cerca nuove mete per costruire viaggi culturali e didattici; e dal Presidente diIgersItalia, Pietro Contaldo che ha sottolineato l’importanza di un linguaggio adeguato da spendere sui nuovi media per avvicinare il pubblico più giovane. Dal confronto tra gli esperti di turismo è uscita l’esigenza comune di servirsi dei “grandi attrattori” – siti archeologici conosciuti, città votate al turismo, attrazioni – per dirottare flussi turistici verso luoghi meno indagati. Ma anche quella di “studiare” il territorio e di conseguenza il turista tipo, per comprendere meglio le sue richieste ed esigenze sul campo; informazioni da trasferire poi agli studenti durante gli stage.