PARTANNA – Pubblichiamo la lettera aperta che un professionista del centro belicino, lettore di Kleos, ci ha scritto indirizzandola al sindaco di Partanna eletto un anno fa.
Lettera aperta di un elettore pentito
Carissimo Sindaco,
esattamente un anno fa mi ritrovai ad essere uno dei suoi più entusiasti sostenitori, convinto com’ero della necessità di un profondo rinnovamento amministrativo, fondato su un progetto civico in cui posizioni ideologiche tra loro molto distanti avrebbero potuto convivere e fondersi in una operosa e concreta azione amministrativa volta a risollevare la nostra Partanna dalla grave crisi economica, infrastrutturale e demografica che la affliggeva.
Evidentemente mi sbagliavo.
A distanza di un anno non riesco a intravedere il minimo barlume di quella auspicata rinascita e, cosa ancora più grave, assisto sgomento al precoce tramonto di un progetto civico che avrebbe dovuto essere apartitico, apolitico e scevro da condizionamenti ideologici nazionali e sovranazionali.
Negli ultimi mesi è emersa, infatti, la vera anima della sua amministrazione.
Ogni giorno che passa scolorisce sempre di più quella patina neutra che era riuscito a dare al suo progetto politico e si intravede, in maniera chiara, il vero colore (rosso/fucsia) di questa sua amministrazione che pare abbeverarsi allegramente ai “valori” più radicali del Partito Democratico di Elly Schlein.
Non mi riferisco, quindi, a questioni marginali (e giuridicamente lecite) quali possono essere il conferimento di un incarico triennale alla capogruppo consiliare del PD castelvetranese, ma, per l’appunto, a questioni squisitamente ideologiche.
Mi ero molto stupito, in occasione del Santo Natale, della assoluta assenza, tra le luminarie e i festeggiamenti finanziati dalla sua giunta, di qualsiasi immagine o simbolo richiamante la nascita di Gesù. Nella piazza principale del nostro comune non vedevo una capanna con la Santa Famiglia, né un albero, né la stella cometa, né un angioletto, ma campeggiava un orribile, inquietante e antiestetico pacco regalo. Oggi comprendo che quella era stata una precisa scelta, perché, come impone il PD, i nostri simboli e la nostra fede vanno nascosti in quanto (dicono questi scienziati) potrebbero offendere chi ha una fede diversa, o chi è ateo.
Mi stupii un po’ meno (in quanto iniziavo a capire) quando vidi proporre trionfalmente il progetto “Partanna città 30” che, imponendo limiti di velocità di 30 Km/h, avrebbe dovuto “contrastare i fenomeni degli incidenti stradali e dell’inquinamento”. Nel contempo sorrisi amaramente (ricordando il Benigni di Jonny Stecchino) pensando che ci fosse qualcuno davvero convinto che “il traffico” era il vero problema di una Partanna oramai desolata e spopolata. Ma anche questa è una battaglia imposta dal PD nazionale e va combattuta dal Manzanarre al Reno, fino a Partanna e, perché no?, a Poggioreale.
Capii, quindi, il perché di una esasperata attenzione e tolleranza nei confronti degli animali (spesso molesti e aggressivi) e degli animalisti che distribuiscono cibo ai cani randagi, noncuranti del sudiciume e dei piatti di plastica che lasciano sui marciapiedi (ovviamente su quelli molto distanti dalle loro case). Un’attenzione verso gli animali accompagnata da una costante disattenzione verso il fenomeno della denatalità che flagella la nostra comunità e dalla noncuranza dei bisogni delle famiglie, specialmente di quelle numerose e più povere, costrette a subire gli esorbitanti aumenti dei costi della mensa scolastica e a sopportare il costo del trasporto scolastico (da sempre gratuito a Partanna, fino al vostro arrivo). Ma, in fondo, anche questa abnorme attenzione per gli animali e questa avversione per la famiglia e per i bambini, ce le chiede il PD.
Ma la conferma è arrivata a maggio.
Lei e una sua iperattiva consigliera comunale avete aperto le danze con la pirotecnica spettacolarizzazione, su social e quotidiani on line, di una unione civile tra due omosessuali, definita addirittura “un grande passo di civiltà per la nostra comunità” (roba da fare impallidire Neil Armstrong e il suo primo passo sulla Luna).
Ma ovviamente non bastava e, quindi, avete recentemente trasformato una manifestazione contro l’omofobia (l’inaugurazione di una panchina arcobaleno), in becera propaganda ideologica LGBT con tanto di simboli, bandiere e cartelloni.
Mi permetto di ricordarle che una cosa è promuovere il rispetto nei confronti del prossimo e avversare ogni forma di violenza e discriminazione, cosa ben diversa è la promozione della ideologia LGBT e della cosiddetta Teoria del Gender. Voi, evidentemente, avete scelto la seconda.
Finalmente è chiaro a tutti che lei e alcuni componenti della sua maggioranza obbedite supinamente ai dettami del PD.
Non c’è nulla di male ad essere targati PD, l’importante è non nascondersi ed essere chiari, sinceri e trasparenti.
Questa consapevolezza permetterà a me di non votarla mai più e consentirà, forse, ad alcuni componenti della attuale maggioranza di prendere coscienza oggi, per poter prendere le distanze domani e costruire una valida e coerente alternativa tra qualche anno.
Cordialmente.
Vito Passalacqua