PANTELLERIA – Nell’isola di Pantelleria, dove si narra che Ulisse visse per otto anni (si chiamava Ogigia e Ulisse vi rimase preso dalla passione per la Ninfa Calipso), si è concluso il Progetto a lui dedicato e promosso dal Cemsi e dal circolo velico “Cvmj”.
La giornata conclusiva si è tenuta con venti studenti del locale istituto comprensivo che, a bordo di una barca a vela giunta da Mazara del Vallo, hanno circumnavigato l’isola, scoprendone angoli nascosti.
«I bambini hanno avuto la possibilità di guardare la propria isola da una prospettiva diversa – racconta l’armatore Giovanni Calandrino, al timone del 40 piedi “Archie Antwerpen” – e di godersi il mare Mediterraneo navigato a vela».
Il vento, in effetti, non è mancato nell’isola comunemente conosciuta come “del vento”.
Il periplo è iniziato dal porto del centro città e si è concluso dopo aver fatto tappe intermedie davanti a Gadir, dietro l’isola, davanti a Scauri, per poi fare rientro verso il porto del centro città.
«Ulisse – ha ribadito Mariangela Lisma, una dei formatori del progetto – è divenuto la metafora di ogni bambino o ragazzo, un modello da seguire, un punto di riferimento nel percorso di vita, un eroe positivo».
«La vela e il rapporto privilegiato col mare è stato un buon motivo per far stare insieme i ragazzi – ha ribadito il Vescovo monsignor Domenico Mogavero, presidente del Cemsi – questo progetto ci ha consentito di valorizzare ancora di più questo mare Mediterraneo che tutti i giorni vediamo davanti a noi. Ed è quello per il quale da anni parlo di nuovo umanesimo mediterraneo che metta insieme i popoli che vi si affacciano in una prospettiva di dialogo e fratellanza».