ROMA – Dopo la nomina, in Consiglio dei Ministri, del nuovo Garante nazionale delle persone private della libertà personale nella persona di Riccardo Turrini Vita, il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha commentato: “è una notizia positiva. Turrini Vita è infatti persona preparata, concreta e realista, che con l’esperienza dirigente generale dell’Amministrazione penitenziaria e per la Giustizia minorile e di Comunità ha già dimestichezza e grande competenza con questi temi. Trovo francamente strumentali i commenti contro la sua nomina”.
Capece auspica di incontrare presto il nuovo Garante Turrini Vita e torna a sollecitare riforme strutturali per il sistema penitenziario del paese e sottolinea che “se si rimuovessero gli ‘sbarramenti’ che impediscono l’accesso alle misure alternative al carcere e si incentivassero gli interventi per il reinserimento sociale; se si introducesse l’obbligo del lavoro dei detenuti, anche in progetti di recupero ambientale del territorio italiano; se si procedesse a ”bonificare” l’ordinamento penitenziario dagli automatismi preclusivi e si desse maggiore margine di manovra alla magistratura di sorveglianza, le presenze stabili di detenuti all’interno delle carceri potrebbero scendere di ulteriori 5mila/10mila unità nel giro di un anno. E si avrebbe un calo del flusso annuale di detenuti stimabile tra le 15 mila e le 20 mila unità, con un consistente aumento delle misure alternative alla detenzione in oltre 10mila casi in un anno. O prevedendo l’espulsione per gli stranieri detenuti in Italia che devono scontare meno di tre anni di carcere. Queste sono le vere riforme strutturali sull’esecuzione della pena che servono: lavoro in carcere per i detenuti, espulsioni degli stranieri, detenzione in comunità per i tossicodipendenti ed alcooldipendenti che hanno commesso reato in relazione al loro stato di dipendenza”.
Carceri, Sappe: “Bene nomina di Riccardo Turrini Vita a garante nazionale delle persone private della libertà”
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