Lampedusa
Questo interminabile minuto…
Il triangolo della morte, tra ”l’ISOLA”, la Libia e la Tunisia ha inghiottito negli ultimi 4 anni piu’ di 1800 persone (delle 3.652 morti nel mediterraneo) con i loro sogni e le loro speranze, durante un viaggio che porta i connotati del “Miraggio – sogno” che non si avvererà.
Il Presidente della Repubblica ha dichiarato il lutto Nazionale e a scuola si è osservato un minuto di silenzio.
Quest’ultima tragedia che coinvolge una delle isole del nostro mare, ci ha davvero colpiti. Siamo molto perplessi di fronte al fatto che queste povere persone, che cercano salvezza nelle nostre coste, affidandosi al mare o, come ha detto una nostra coetanea, “affidandosi quasi alla morte”, si imbarcano consapevoli che possono non toccare mai più terra. Eppure non smettono mai di sperare, di arrivare sani e salvi. Sono morti bambini, donne incinte, mariti, adolescenti…adolescenti come noi, che partono cercando quella libertà, quell’indipendenza che noi abbiamo giornalmente e che non ci sembra mai abbastanza.
Quell’incoscienza di chi ha appiccato il fuoco, cercando di farsi notare, non avendo cura di essere vicino al carburante, ha distrutto tutto…sogni, speranze, progetti di vita.
Noi giovani ci poniamo tante domande: perché noi possiamo imbarcarci per svago o per una bella vacanza e loro per disperazione? Perché noi abbiamo tutto e loro niente? Nel mondo non dovremmo essere tutti uguali, senza differenza di razza, sesso, colore della pelle, idee, condizione sociale..? Finirà mai tutto questo? Noi giovani insieme al Papa “CI VERGOGNIAMO”, gridiamo e preghiamo per il numero 3, ultimo bimbo sepolto senza nome.
A cura della IV B Professionale