di Vito Piazza. A Partanna tutti o quasi amano la destra. No, non in senso politico (tra l’altro queste categorie sono obsolete da cinquantanni da quando Leing pubblicò il suo IO diviso) ma in senso stradale.
Finalmente il solito critico dice qualcosa di buono sulla guida dei partannesi. E qui si impone un’ulteriore premessa che feci col mio primo articolo su Kleos: chi scrive non si sente migliore o più in alto, si sente partannese e perciò colpevole quanto basta. Perciò dicendo partannesi chiama in causa se stesso.
Dunque. La DESTRA. Tutti i partannesi amano la destra. Cercano sempre di camminare a destra, fanno la barba ai marciapiedi pur di camminare a destra. Ma allora che c’è che non va?
Due cose. La prima. Quando un automobilista ha la destra occupata e arriva in senso inverso un’altra auto, non si ferma. Patteggia e ragiona: la strada è di tutti no? Che colpa ne ho io se i soliti maleducati stradali mi occupano la destra? Perciò ragioniamo. L’altro che in un paese normale si incazzerebbe come una biscia, scende a patti e avviene qualcosa che ha del miracoloso: la strada si DIVIDE. Tu fai passare me che stavolta sono costretto a fare la barba ad una macchina parcheggiata male, e io ti lascio un po’ più di spazio.
Avviene un negozio giuridico basato sul tacito accordo. Un negozio praticamente perfetto.
L’inconveniente? I vecchietti. O meglio: le vecchiette, quelle che hanno preso la patente di guida per il bisogno creato dal dopo terremoto e che ad allora sono rimaste. Problemi di vista: non sempre sanno calcolare la differenza tra un TIR e una topolino amaranto. A costei lasciano la barba lunga, a volte troppo lunga e avviene lo striscio. Niente di grave per carità ma le vecchiette curano la loro auto come fosse una figlia. Una tragedia.
Altro inconveniente. Quasi tutti i partannesi quando devono girare a sinistra non si portano al centro della strada, non attendono il passaggio di chi arriva e permettendo così a chi sta dietro di passare, ma si spostano se possibile ancora di più a destra. Come volessero prendere la rincorsa. Una spiegazione etologica ci viene dal mondo degli animali: la tigre, ovunque si trovi, fa sempre un balzo a terra prima di spiccare l’assalto contro la preda. La terra infatti gli dà forza. Di conseguenza ne deriva che la destra, meglio se estrema, dà forza per girare, per spiccare il balzo verso quella fottutissima strada che ha il torto di trovarsi a sinistra. Ma il sindaco e gli assessori che ci stanno a fare? Sono capaci solo di togliersi le prebende – attenzione non si tratta di mutande, ma di soldi: è bene precisarlo visto che qualcuno non conosce la differenza tra ipertrofia dell’ego- corretto- e ipertrofia dell’Io- un complimento-) ma sono incapaci di fare tutte le strade a destra.
Che aspettano a fare tutte le strade con svolta a destra?
Che qualcuno lanci il sasso contro il vostro “critico” e poi nasconda la mano?