A bordo della Arctic Surnrise il workshop su “La pesca sostenibile e le Aree Marine Protette – l’esempio delle Isole Egadi: buone pratiche e prospettive future”.

FAVIGNANA – Si è svolto ieri mattina a bordo della nave di Greenpeace “Arctic Surnrise”, il workshop dal titolo “La pesca sostenibile e le Aree Marine Protette – l’esempio delle Isole Egadi: buone pratiche e prospettive future”.

Una manifestazione inserita nell’ambito di un tour a sostegno dei pescatori artigianali europei dal titolo “Sostieni chi pesca sostenibile”, che porterà in giro, fino a giugno 2013, l’Arctic Sunrise per altri otto Stati: Romania, Bulgaria, Grecia, Croazia, Slovenia, Spagna, Francia e Regno Unito. Nelle diverse tappe, i cittadini potranno concretizzare la loro adesione alla pesca sostenibile realizzando e firmando delle barchette di carta con un messaggio che Greenpeace consegnerà ai rappresentanti dell’Unione Europea incaricati di rivedere la Politica Comune della Pesca.

A bordo della storica rompighiaccio di Greenpeace, ieri, è stato possibile incontrare il suo equipaggio e scoprire la storia dei pescatori che da generazioni utilizzano metodi di pesca responsabili, e che reclamano e rivendicano maggiore attenzione a tutela della loro attività, “minacciata” da norme fin troppo articolate che non ne consentono lo sviluppo. Oggi, invece, sono stati effettuati a bordo della nave, dai ricercatori e da Stefano Donati, dei rilievi per il monitoraggio della posidonia.

Ieri, al convegno moderato dalla giornalista Maria Emanuela Ingoglia, il sindaco Lucio Antinoro ha detto:

“Abbiamo dimostrato negli anni di saper fare tutela – ha detto – e abbiamo ragazzi che vogliono vedere il loro futuro legato all’AMP e ai beni culturali del territorio. Non abbiamo bisogno di enti tutori che ci soffochino, né di confusione da parte di una politica che, dietro la parvenza della tutela, vuole appropriarsi dei nostri beni. Il Parco delle Egadi, nel litorale trapanese, non avrà mai la nostra benedizione. Non vogliamo che la nostra storia venga messa a rischio da una politica poco attenta ai sacrifici fatti sull’ambiente, su uno dei paradisi che ci invidia il mondo intero grazie all’impegno di molti. Viviamo in un paradiso naturale che è al centro della storia e che rappresenta una grande possibilità economica legata a questi gioielli”.

 


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