Ai…liberi e forti di Partanna

E’ tempo di elezioni … ed è tempo di appelli. Da destra, da sinistra, dal centro e financo … dall’alto (dei cieli) arrivano agli elettori indicazioni, incitazioni, suggerimenti più o meno larvati “pro” questo o quello schieramento o personaggio. Ci sarà da scandalizzarsi, dunque, se anche Parva Favilla entra nell’agone ? Lo facciamo, d’altronde, secondo il nostro consueto stile di “voce” super partes, non già in favore di “qualcuno”, ma in favore di “qualcosa”.  E questo “qualcosa” si chiama “Bene Comune”, un concetto a cui tutti si appellano senza forse conoscerne il significato. E sì, perché il “Bene Comune” non è il “carrubo” a cui ognuno cerca di accostarsi per “scotolare” quanti più frutti può. E per accostarvisi scalcia, sgomita, ricorre a santi protettori. Il “Bene Comune” è l’insieme di quelle condizioni di vita sociale che permettono ai singoli di realizzarsi pienamente. E perché ciò avvenga è centrale il rispetto e la promozione dei diritti fondamentali della persona. Concetti, come si vede, antitetici: nel primo caso la regola è la raccomandazione, nel secondo il diritto. Ed è per questo che il nostro appello non è rivolto a tutti gli elettori, ma soltanto ai … Liberi e Forti. Tanto liberi da non aver bisogno dei “favori” dei faccendieri e tanto forti da saper resistere alle lusinghe dei ciarlatani o alle minacce dei potenti. Ci rivolgiamo, cioè, a quanti non ricorrono ai politici per veder affermato un proprio diritto, sia che si tratti della erogazione di un servizio pubblico, quale ad esempio, la sostituzione di una lampada spenta davanti alla propria casa o il rilascio di un certificato, sia che si tratti del riconoscimento di un proprio status, quale, ad esempio, quello di invalido. Solo i “Liberi e Forti”, infatti, possono essere scevri da condizionamenti e, quindi, capaci di esprimere il proprio voto autonomamente. E solo i “Liberi e Forti” hanno il diritto di richiamarsi al “Bene Comune”; gli altri si crogiolano nel fango del “bene individuale”. A chi ritiene di poter rientrare nella categoria dei “Liberi e Forti” ci permettiamo, pertanto, di dire: vota secondo coscienza e non per debito di riconoscenza; vota per quelle persone e per quei gruppi che ti promettono “soltanto” di voler rispettare i tuoi diritti di cittadino.


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