TRAPANI – Non c’è pace nel carcere di Trapani. E protesta il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE dopo l’ultimo grave episodio accaduto questa mattina (10 ottobre).
Ricostruisce l’accaduto Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “E’ successo che un detenuto, dall’indole particolarmente violenta, in mattinata ha dato in escandescenza, minacciando il personale di Polizia con un bastone e poi scagliandosi con violenza contro alcuni Agenti di Polizia intervenuti per riportare all’ordine la situazione. Ha cercato di aizzare anche gli altri ristretti contro la Polizia Penitenziaria. Due colleghi sono rimasti seriamente contusi e si trovano attualmente in ospedale per le cure e le visite del caso”.
“La cosa grave”, denuncia, “è che questo episodio è l’ennesimo che si verifica dopo che la direzione del carcere ha deciso di concentrare tutti i detenuti che si sono resi responsabili di atti violenti contro il Personale e finalizzati ad alterare l’ordine e la sicurezza interna in una unica Sezione detentiva Tirreno, creando di fatto ‘una bomba a orologeria’ sempre pronta ad esplodere, come sta succedendo. Sono ormai mesi che il SAPPE ha interrotto i rapporti con l’Amministrazione perché dopo decine e decine di proteste mancano i provvedimenti correttivi, a cominciare dall’assegnazione straordinaria di personale per la grave carenza di organico”.
“La grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”, aggiunge Capece, che rivolge “solidarietà e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di Trapani, che ancora una volta ha risolto in maniera professionale ed impeccabile un grave evento critico” e giudica la condotta del detenuto che ha provocato le aggressioni “irresponsabile e gravissima”. Il SAPPE stigmatizza il fatto che il Ministero della Giustizia che non ha assunto e non assume provvedimenti a tutela dei poliziotti penitenziari “sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e, nonostante, senza alcuna tutela reale della propria incolumità fisica personale. Gli eventi critici contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa, accentuati anche dalla scellerata vigilanza dinamica delle carceri che è alla base di tutta questa violenza inaccettabile. Rivendichiamo tutele e garanzie funzionali nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio bodycam e Taser su tutti, nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali, Parole poche, fatti tanti, e le aggressioni contro la Polizia Penitenziaria continuano. E questo è grave e inaccettabile!”