Ancora violenza sulle donne, a qualsiasi età e in ogni angolo della penisola. La violenza ha toccato pure la nostra provincia, i nostri paesi e i nostri giovani. Nonostante le variegate manifestazioni nella giornata internazionale contro la violenza alle donne, la cronaca fa registrare episodi in cui le donne vengono molestate, picchiate, violentate e perfino uccise.
Per un soffio a Ribera è sopravvissuta a ben 20 coltellate una ragazza minorenne di Calamonaci. Ha ricevuto pedate, spintoni, ginocchiate e pugni un’altra ragazza minore di Porto Empedocle che voleva lasciare il fidanzato. A Burgio nelle settimane scorse tutti i giovani con una fiaccolata hanno voluto ricordare una giovane di 26 anni, Antonina Nieli, accoltellata a morte a San Donato Milanese dal compagno, un giovane coetaneo, Francesco Graci, di Villafranca Sicula. Episodi terribili e talvolta tragici che si sommano ad altri atti di violenza compiuti quotidianamente anche tra le mura domestiche, tra marito e moglie che a volte non riescono a sbarcare il lunario e davanti ai figli che rimangono traumatizzati. Oggi c’è una forte preoccupazione per quanto sta accadendo ai giovani, soprattutto ai ragazzi che non riescono a superare certe delusioni sentimentali. Molte storie d’amore si trasformano in tragedie.
E’ il caso della ragazza burgitana assassinata dal compagno con cui viveva nell’area metropolitana milanese. E’ il caso della minore di Calamonaci, che dentro al cimitero di Ribera, è rimasta viva per miracolo, colpita da 20 coltellate in ogni parte del corpo. È il caso di un’altra minore di Porto Empedocle che, in pieno altipiano Lanterna, è stata selvaggiamente picchiata e poi trasportata in ospedale. Ed è pure il caso della diciassettenne Carmela Petrucci, studentessa palermitana, assassinata a coltellate, nell’ottobre scorso, dal fidanzato della sorella, quel Samuele Caruso di 23 anni, sol perché Lucia Petrucci lo voleva lasciare.
Una barbarie e una ignominia che hanno per denominatore comune sempre le donne, le giovani, le minorenni, brutalizzate da chi è ormai fuor di testa, in preda a raptus, da chi vuole esercitare la supremazia del maschio prepotente e assassino, che vuol lavare con il sangue i presunti torti subiti. Bisogna prevenire, denunciare e fermare tale fenomeno. E non si può stare con le mani in mano, in attesa della prossima vittima a cui offrire solidarietà!
di Enzo Minio