di Antonino Bencivinni Fra le più grosse piaghe del Sud purtroppo vanno inserite l’emigrazione e la mancanza di lavoro. I dati che citiamo sono quelli relativi a Partanna, ma riteniamo che nella sostanza la situazione degli altri paesi siciliani non cambi molto. La popolazione di Partanna era di 11379 abitanti nel 2001, nel dicembre del 2016, quindici anni dopo, è stata di 10478 abitanti di cui 483 stranieri (e, di questi, 203 sono rumeni e 176 sono tunisini). Nel 2016 i morti sono stati 137 a fronte di 69 nascite, mentre, sempre nel 2016, 172 sono stati gli emigrati a fronte di 111 immigrati. L’emigrazione ha investito soprattutto i giovani. Quelli dai 19 ai 30 anni che hanno preso le valigie sono stati 683 negli ultimi venti anni (sono stati 329 se restringiamo la ricerca a quelli di età compresa tra i 24 e i 30 anni) con l’aggravante che la maggior parte di loro non ritorna più, lasciando nel paese abitanti sempre più anziani: sono 2670 (il 25,48%), infatti, gli abitanti di Partanna con un’età superiore ai 65 anni, mentre sono 1857 (il 17,72%) quelli con un’età compresa fra gli 0 e i 19 anni. In compenso, volendola considerare una bella nota di colore, sono 6 i centenari del 2016 ancora in vita (rispettivamente 1 di 104 anni, 2 di 103, 1 di 102 e 2 di 100), mentre altri 4 nel 2016 avevano 99 anni e compiranno i cento anni nel corso del 2017.
Nel contesto evidenziato da quanto scritto sopra, va inserito il numero rilevante di aziende ed esercizi commerciali che in questi anni hanno chiuso i battenti, alcuni dopo numerosi anni di attività. Per citare zone centrali del paese come la parte del corso principale in cui è allocato il Comune, in quest’ultimo mese si è registrata la chiusura della pizzeria “da Nicola” che sarà seguita a breve da quella del negozio Prelibatezze.
Urge fare qualcosa e l’iniziativa deve venire dagli stessi cittadini: non tutte le colpe si possono attribuire all’amministrazione che, tuttavia, ha fornito i locali e le attrezzature del FabLab e del Coworking che potranno essere utilizzati anche avvalendosi di finanziamenti in arrivo. Ma anche in questa situazione complessiva di crisi, le istituzioni locali, come chiedono con insistenza i cittadini, avrebbero potuto fare di più, avendo sbagliato strategia di intervento, così come si ironizza nella copertina di questo numero?.