FAVIGNANA – E’ in fase di avvio la fase esecutiva del progetto “M.A.S.T.E.R. – Misure Anti Strascico per la Tutela E il Ripopolamento”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, per complessivi 200.000 euro, nell’ambito dei fondi stanziati nel 2011 a beneficio dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”.
Il progetto consiste nel posizionamento sul fondale marino di speciali dissuasori antistrascico attorno alle coste delle isole Egadi, nelle aree in cui la pesca strascico è vietata non solo dalle regole dell’AMP, ma anche dalla normativa italiana e comunitaria. Nell’AMP la pesca a strascico è consentita, previa autorizzazione, esclusivamente nella zona D e al di sotto della batimetrica dei -50 mt.
Il progetto ha acquisito, con apposita Conferenza dei Servizi, i nulla osta di Capitaneria di porto, Ufficio Demanio della Regione, Genio Civile e Soprintendenza del Mare e ha ottenuto, dopo una lunga istruttoria, anche la Valutazione di Incidenza positiva da parte dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente. Attualmente i moduli sono in fase di realizzazione e la collocazione in mare è prevista per metà maggio.
I dissuasori sono del tipo “stop/net”, un brevetto internazionale dell’azienda italiana Tecnoreef , e sono costituiti da un blocco di calcestruzzo certificato, a basso impatto ambientale, del tipo “sea-friendly”, con pH uguale a quello dell’ambiente acquatico marino, per facilitare l’attecchimento degli organismi marini e il ripopolamento ittico.
Sui moduli sono infissi rostri ad uncino “antiaffondamento”, in grado di incocciare la rete, renderla inutilizzabile e rilasciarla, per evitare pericolo per l’imbarcazione a strascico.
Il progetto sarà realizzato in diverse fasi: in questa prima fase saranno posizionati 72 dissuasori sui fondali prossimi alle isole di Favignana e Marettimo e alle secche del Toro e della Furitana. Nei prossimi anni è previsto il posizionamento di altri dissuasori, anche presso l’isola di Levanzo.
I siti d’impianto dei moduli sono stati scelti a seguito di uno studio per l’individuazione delle rotte dello strascico illegale, effettuato sulla base dei tracciati “blue-box”, installati sulle barche a strascico di lunghezza superiore ai 15 metri, delle segnalazioni del personale dell’AMP e delle contestazioni effettuate dagli Organi preposti al controllo, oltre che in base agli esiti degli incontri effettuati con i pescatori e gli operatori residenti.
“Lo strascico sotto costa – spiega il direttore dell’AMP Stefano Donati – arreca danni irreversibili ai fondali e alla prateria di Posidonia, oltre a depauperare la risorsa ittica in maniera insostenibile, prelevando i pesci sotto taglia, con grave danno alla marineria locale.
I benefici del progetto saranno anche diretti, perché questi moduli, testati in altre aree d’Italia, assicurano anche il ripopolamento ittico e non interferiscono con gli altri attrezzi da pesca”.
“L’intervento di deterrenza passiva della pesca illegale a strascico – ha dichiarato il presidente dell’AMP e Sindaco di Favignana, Lucio Antinoro -, che tuttora persiste nonostante il prodigarsi del personale dell’AMP e delle Autorità preposte al controllo, è il più importante intervento di tutela ambientale mai realizzato nell’AMP. Continueremo, comunque, a contrastare la pesca illegale anche con la prevenzione, i controlli e le sanzioni, grazie alla sorveglianza in mare svolta dalla Capitaneria di porto, dai Carabinieri, dalla Polizia Penitenziaria, dalla Guardia di Finanza e da tutte le altre Forze operanti in mare, a cui va il nostro sincero ringraziamento”.