ROMA – Ieri (29 settembre), durante la cerimonia dell’80° anniversario della strage di Marzabotto, il presidente della Repubblica di Germania, Frank Walter Steinmeier, ha chiesto perdono per questo orrendo crimine.
“Dal 2002 i rappresentanti del popolo tedesco si scusano ufficialmente per la rappresaglia che costò tante vite innocenti – dichiara Emiliano Ciotti, presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate – purtroppo altre Nazioni, per i crimini commessi dai loro militari hanno perso la memoria e con esse i governanti italiani.
Quest’anno sono stati giustamente ricordati importanti e tragici fatti avvenuti in Italia e in Europa 80 anni fa: lo sbarco in Normandia, la battaglia di Cassino, varie rappresaglie attuate dalle truppe tedesche, le repubbliche partigiane.
Le massime autorità dello Stato, del Governo e delle Istituzioni Nazionali, si sono dimenticate di commemorare 60mila donne e uomini che subirono violenze da parte delle truppe Alleate.
La memoria è importante per una Nazione – conclude Emiliano Ciotti – ma se molte vittime sono ignorate e dimenticate, allora il ricordo è incompleto”.
Le violenze generalizzate e incontrollate dei coloniali francesi presero il nome di “marocchinate” e iniziarono con lo sbarco in Sicilia del luglio 1943, proseguirono nel 1944 in Campania, Lazio e Toscana per terminare alle porte di Firenze, quando questi soldati furono ritirati dal fronte italiano per essere utilizzati nello sbarco sulle coste meridionali della Francia. I soldati alleati e in particolare i coloniali francesi, perpetrarono reati gravissimi su donne di ogni età e anche uomini: furti, rapine, razzie, stupri e omicidi.