Il 4 marzo prossimo gli elettori italiani (e siciliani) manifesteranno la loro volontà di intervenire, concretamente col voto, nell’andamento della vita politica nazionale dei prossimi cinque anni. Essi si troveranno a dover utilizzare un sistema elettorale nuovo che aggiungerà, se non altro per la sua forte diversità rispetto a quello passato, difficoltà in più In questa loro azione.
Nel nostro piccolo, in questo numero di Kleos, cercheremo di dare una serie di informazioni “elettorali” che possano aiutare i nostri lettori a fare la loro parte con maggiore coscienza.
Per la Camera dei deputati la Sicilia è divisa in due circoscrizioni (Sicilia 1 e Sicilia 2). La prima circoscrizione (Sicilia 1 che è la nostra) è ripartita in 9 collegi uninominali e in 3 collegi plurinominali (con assegnazione di 9 deputati col sistema uninominale e 16 col sistema proporzionale). La seconda circoscrizione (Sicilia 2) è ripartita in 10 collegi uninominali e in 3 collegi plurinominali (con assegnazione di 10 deputati col sistema uninominale e 17 con il sistema proporzionale).
Per l’elezione del Senato della Repubblica il territorio della regione Sicilia costituisce un’unica circoscrizione. Le sono assegnati 25 seggi senatoriali, 9 dei quali attribuiti in altrettanti collegi uninominali. 16 seggi, che le sono assegnati con il metodo proporzionale, sono attribuiti in due collegi plurinominali che comprendono, ciascuno con piccole eccezioni, il territorio di una delle due circoscrizioni Camera Sicilia 1 e Sicilia 2.
Gli elettori – che avranno a disposizione una scheda per la Camera e una per il Senato – dovranno votare nella stessa scheda sia per i candidati da eleggere con il sistema proporzionale che quelli con il sistema uninominale e non è previsto il voto disgiunto, pena la nullità della scheda. Lascio immaginare che cosa potrà succedere soprattutto quando a votare saranno gli anziani. Qui sotto è indicato, nel modo il più possibile chiaro, come si vota. Nelle pagine successive abbiamo pubblicato i nomi dei candidati al plurinominale e all’uninominale cui sono interessati i nostri lettori belicini e agrigentini, evidenziando anche le aggregazioni territoriali in cui si trovano gli elettori e tenendo presente, quindi, che quelli, ad esempio, di Partanna o di Castelvetrano non voteranno più, come prima, con gli elettori, ad esempio, di Marsala, ma con quelli, ad esempio, di Menfi o Sciacca.