“Calzoncini corti” per la presidente Fidapa, Anna Maria Napoli

PARTANNA – “Calzoncini corti” è il racconto del giovane studente partannese Renzo Leone premiato come primo assoluto a Torino per la Narrativa, sezione Breve Identità e territorio. Una lode va all’autore per la sua capacità di “catturare” autentici frammenti di vita che nel tempo continueranno a popolare il magnifico mondo della ideazione e della stesura dei testi. Sono convinta, infatti, che chi “sperimenta” il mondo delle Lettere non ne può più fare a meno e, assaporata tale “magia”, la porterà avanti…con sé. La pagina di oggi, pervasa dalla giovanile e febbrile animazione dei ragazzi in corsa, nasce dall’osservazione attenta di ciò che è all’esterno ma non rimane tale. Gli occhi guardano ma la mente e il cuore vedono davvero! La corsa dei ragazzi in cerca di frutti dai colori accesi è tratteggiata con chiarezza e profondità. Il movimento agile e veloce è il segno visibile della spensieratezza e dell’energia vitale che fanno assaporare di nuovo all’autore quel tempo trascorso da poco e riconciliano l’anziano signore con sé stesso perché, a distanza di anni, si ritrova in quella masnada di monelli felici. Il racconto ci coinvolge emotivamente e ci immette senza preamboli in un familiare paesaggio siciliano che trabocca di luce e di bellezza. Splendore e bellezza sono “rapiti” dalla parola appropriata e dal periodare snello. I particolari colti appartengono alla sfera sensoriale, cosicché non solo riusciamo a vedere i sentieri polverosi e gli alberi carichi di frutti della nostra campagna, ma ci pare di essere protagonisti di una assolata giornata estiva tra la terra rossa che pur verdeggia di erbe, di foglie, di piante. Sentiamo come voce umana, impetuosa, incalzante, immersa nell’afa estiva, il verso della cicala, mescolato alle risate dei ragazzi ed alle grida risentite del proprietario del frutteto. E tutto ciò si intreccia magnificamente, mentre il cielo terso e perenne sovrasta ogni cosa e sconfina al mare con la verde campagna. L’armonia si coglie in un continuo rimando dal cuore al cielo, dal cielo al campo e dal cuore che scoppia dentro al petto per la fatica della corsa, al cuore che batte all’unisono col ragazzo “sfrenato” dai calzoncini corti, mentre il vento si insinua tra i capelli oggi, ieri e sempre, nel ritmo prodigioso del vivere umano con i suoi “ritorni”. Il suo cuore di giovane autore sa leggere nelle fibre più remote dell’animo di un ragazzo ancora spensierato e di un anziano signore che sa rivedersi felice. Sa comprendere l’uno e l’altro, perché non è concentrato e chiuso in se stesso. Sa aprirsi al di fuori di sé e ritrovarsi con gli altri nella corsa veloce che è di ieri, di oggi, di sempre. Che gioia, che grande felicità con le tasche piene di frutti preziosi! Albicocche, amarene, ciliegie! Che grande tesoro…è una favola…la favola dell’adolescenza che gode di poco, che poco non è…quel poco è di immenso valore. Stupore e candore si intrecciano per bene! La sua pagina profuma di campi, di fiori, di intensi sapori, vibra di suoni…di sfide innocenti…ci incanta davvero. Ad maiora

Anna Maria Napoli

 


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