MARETTIMO – CASTELVETRANO – Il Giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta sono stati ricordati, ieri pomeriggio (19 luglio) alle ore 19, presso l’oratorio parrocchiale di Marettimo, in occasione del 24° anniversario della strage di via D’Amelio, per la cui commemorazione diverse iniziative sono state celebrate sia a Palermo che in provincia.
Alla Santa Messa erano presenti le figlie, Lucia e Fiammetta, che hanno scelto di trascorrere questa giornata particolare sull’isola, la più lontana delle Egadi, per il forte legame che da sempre unisce la loro famiglia a questo luogo di pace e di bellezza. Una Messa nel corso della quale sono stati ricordati i valori della legalità e della giustizia, che il Giudice Borsellino aveva strenuamente perseguito in tutta la sua vita, professionale, privata e familiare.
Al momento di ricordo ha preso parte la cittadinanza e il vicesindaco, Enzo Bevilacqua, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale.
Anche il Sindaco di Castelvetrano Felice Errante, unitamente ai componenti della Giunta Municipale, al Commissario Straordinario per il Consiglio Comunale, Dr. Francesco Messineo, al Segretario Generale, ad alcuni agenti di Polizia Municipale con il Gonfalone comunale, ed alcuni Dirigenti Comunali si è recato ieri pomeriggio presso il giardino comunale intitolato a Falcone e Borsellino, che si trova all’inizio della via Campobello, per deporre una corona di alloro e rendere omaggio a coloro che la mano della mafia volle strappare ai propri cari quel terribile pomeriggio di domenica 19 luglio del 1992, quando in un attentato nella via Mariano D’Amelio a Palermo, persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della Polizia di Stato che componevano la sua scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. Dopo le note del Silenzio che sono state suonate dal maestro Nicola Angelo, i presenti si sono raccolti in un commosso momento di raccoglimento
“L’azione portata avanti dal Giudice Borsellino, il suo esempio, la dedizione costante al lavoro ed il grande amore che nutriva per questa terra sono stati da sempre uno dei capisaldi che hanno guidato la mia vita e la mia azione politica – ha affermato Errante – ed il miglior modo che abbiamo di onorarne la memoria è proprio quello di continuare ad improntare la nostra quotidiana azione nel rispetto di quei principi essenziali. Borsellino amava dire Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare. Mi auguro che i nostri giovani e noi stessi ci sforzeremo di cambiarla questa Sicilia che tanto ha ancora da darci”.