PALERMO – La geotermia è, tra le rinnovabili, la fonte
più efficiente ed affidabile, sia per le elevate temperature sia perché
è attiva in modo costante h24. Però l’Italia, pur essendo stata tra i
primi Paesi al mondo a sfruttare la geotermia, oggi la utilizza per
coprire meno del 3% del proprio fabbisogno di energia. Tant’è che il
programma “RePoweEU” finanziato dall’Unione europea ha fra i suoi
obiettivi quello di triplicare l’utilizzo di questa fonte entro il 2030.
Obiettivo che sarebbe facilmente raggiungibile realizzando impianti di
geotermia offshore attorno all’arcipelago delle Eolie, dove da anni gli
esperti studiano il “Marsili”, il più grande vulcano sottomarino
d’Europa che, secondo alcuni calcoli, potrebbe generare la produzione di
circa 4 TWh di energia l’anno.
In più, in base ad alcuni recenti studi, l’intera area sottomarina
attorno alle Eolie e quella del Tirreno meridionale, estese circa 3mila
kmq complessivi, presentano una molteplicità di fonti vulcaniche per una
potenzialità teorica geotermica di 30 MWe per kmq. Quindi, in linea
attualmente del tutto teorica, sfruttando con le moderne tecnologie
tutte le fonti presenti su questi fondali, si potrebbe arrivare ad una
produzione annua pari a 630 TWh l’anno, in grado di soddisfare il
fabbisogno di 156 milioni di famiglie, cioè quasi il totale di quelle
europee, che sono circa 200 milioni.
Sfruttare l’intera superficie sottomarina del Tirreno meridionale appare
certamente impossibile, considerate la generalità della stima, le grandi
complicazioni tecniche e tecnologiche e le importanti implicazioni
ambientali; tuttavia, sarebbe utile quanto meno cominciarne lo
sfruttamento, ai fini del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda al
2030.
Ed è per questo che alle grandi potenzialità concrete della geotermia
delle Eolie, agli studi, ai progetti e ai fondi disponibili sarà
dedicata l’intera seconda giornata dei “Green Salina Energy Days”
organizzati dall’associazione “Isole Sostenibili” dal 5 al 7 giugno
presso l’auditorium di Malfa, con la partecipazione di Regione
siciliana, Enea, Marevivo, Ati Messina e Patto dei sindaci e il
contributo, fra gli altri, di Ance Sicilia.
La giornata del 6 giugno sulla geotermia, coordinata da Franco Italiano
della Athanor Geotech, vedrà la partecipazione, fra i numerosi esperti
del settore, di Marit Brommer, Ceo della International Geothermal
Association; di Giulia Cittadini, Policy Advisor dell’European
Geothermal Energy Council; di Bruno Della Vedova, presidente dell’Unione
geotermica italiana; di Fausto Batini, presidente della Rete geotermica
italiana; di Fabio Di Felice dell’Ingv-Inventario delle risorse
geotermiche delle Isole Eolie; dei quattro Comuni dell’arcipelago; e dei
rappresentati di diverse aziende energetiche italiane ed estere, fra le
quali Saipem.
Proprio con gli esperti e le società energetiche, l’associazione “Isole
sostenibili”, che ha inserito la geotermia nell’Agenda per la
transizione energetica delle Eolie al 2030, con il presidente Filippo
Martines e il vice Francesco Cappello, già responsabile dei Laboratori
Enea del Sud Italia, farà il punto sulle iniziative già in atto e
solleciterà l’attivazione di nuovi progetti di ricerca sul solco delle
indicazioni del “RePowerEU” e del Piano nazionale per la geotermia del
ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.
“Con la geotermia offshore delle Eolie si potrebbe in teoria dare energia a tutta l’Europa”
da