Crollo in borsa della Tim dopo il nuovo piano industriale. Possibili conseguenze sulle commesse ai call center trapanesi

TRAPANI – “Preoccupante il crollo in borsa dell’azienda Tim che potrebbe avere conseguenze molto negative sull’intero territorio nazionale, quindi anche su quei call center che nel trapanese ne ricevono le commesse, impiegando circa 200 lavoratori”. Ad affermarlo è il responsabile territoriale Uilcom Francesco Silvano.

“Non solo gli investitori ma anche il sindacato – aggiunge – boccia il piano industriale della TIM. Come si può rimanere a tacere o peggio con gli occhi chiusi come se nulla fosse successo. Occorre, da parte dei lavoratori rimanere coesi oltre a tenere la schiena dritta. Non va sottovalutato il momento che si sta vivendo in TIM. Non si può essere tranquilli quando a fronte di una presentazione del Piano Industriale – l’atto più importante e da tanto atteso – da parte dell’AD, gli investitori puniscono lo stesso provocando un tonfo del meno 23,8%”.

E continua: “Al sindacato non sfugge certamente quanto dichiarato dall’AD relativamente all’intenzione di tagliare/diminuire circa 100 milioni di costi all’interno del “Consumer”, il che significa che si vuole ridurre circa il 40% dei costi”.

Silvano conclude affermando: “Ci uniamo all’appello partito dalla Uilcom nazionale affinché la politica a tutti i livelli si possa rendere conto di quanto sta accadendo, per scongiurare così quella macelleria sociale che, diversamente, qualora non si intervenisse potremmo vivere nel nostro Paese per l’effetto domino che provocherà in termini di ricadute negative per i lavoratori – interni ed esterni –  alla TIM .- Il nostro sindacato pretende innanzitutto il mantenimento del perimetro occupazionale e desideriamo tutte quelle rassicurazioni per tutta la forza lavoro”.


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