Crollo pilone della Palermo-Catania: l’Europa deve dare risposte alla Sicilia

BRUXELLES – PALERMO – “La frana che ha provocato il cedimento di un pilone sull’autostrada A19 Palermo-Catania mette in ginocchio la Sicilia, letteralmente tagliata in due, e i siciliani, cittadini di una regione martoriata dal dissesto idrogeologico ma anche da incuria, ignavia, malgoverno”.

Lo dichiara Michela Giuffrida, eurodeputato del Pd e componente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.

“A fare le spese dell’interruzione, in un territorio che affida i propri trasporti commerciali essenzialmente al traffico gommato e che è totalmente privo di infrastrutture alternative – afferma l’on. Giuffrida – sono centinaia di migliaia di lavoratori e cittadini: i produttori agricoli, per i quali il trasporto dei prodotti è diventato impossibile, i pendolari che ogni giorno fanno la spola tra Catania e Palermo, i cittadini di zone più isolate che ora sono a rischio assistenza sanitaria, gli autotrasportatori costretti a percorrere centinaia di chilometri in più, e tutti quelli che adesso utilizzano percorsi alternativi da terzo mondo, che non a caso hanno scatenato una ironia tanto mortificante quanto giustificata nel resto del Paese che ci guarda attonito. Nel plaudire al tempestivo intervento del ministro Graziano Del Rio – continua il deputato europeo del Pd – è ora indispensabile una azione sinergica che non prescinda dal coinvolgimento dell’Unione europea. Per questo – annuncia Michela Giuffrida – ho inoltrato due interrogazioni alla Commissione perché chiarisca:

·       Quali misure ha messo in atto, nel contesto della Strategia di Sicurezza Interna, per l’attuazione dell’OBIETTIVO 5 sulla capacità di resilienza dei territori alle crisi e alle calamità prevedendo le conseguenti misure di risarcimento per le categorie maggiormente colpite dal crollo.

·       Quali iniziative intraprenderà per far rispettare il Regolamento UE 1315\2013 all’articolo 33 delle premesse che prevede che la rete transeuropea dei trasporti debba assicurare sicurezza e protezione dei movimenti dei passeggeri anche tenendo conto dei potenziali disastri naturali sulle infrastrutture

·       Quali iniziative e misure compensative intenda adottare a supporto delle attività agricole, turistiche ed economiche in genere, che presumibilmente ancora per mesi (forse anni) subiranno danni incalcolabili.

·       Se ritenga che le misure di controllo sul corretto uso dei fondi strutturali, destinati principalmente all’ammodernamento infrastrutturale, siano sufficienti.

“Ho chiesto inoltre – conclude l’eurodeputato – quali iniziative la Commissione europea intenda adottare, anche a mezzo di una indagine conoscitiva ed ispettiva, per garantire la transitabilità del viadotto e/o tempestive realizzazioni di infrastrutture alternative che garantiscano la continuità territoriale e riducano al minimo, e per un periodo comunque definito, disagi e danni che questa terra non può più sopportare”.


Pubblicato

in

,

da