Differenza tra psicologo e psicoterapeuta

“Ci sono due modi in cui puoi vivere la vita.

Uno sta nel non ritenere possibile il miracolo.

L’altro sta nel ritenere ogni cosa un miracolo…”

Albert Einstein

Bisogna fare una importante premessa e cioè che la psicologia è una professione che si basa sulla scienza ma sono molti quelli che, “… a causa della ritardata popolarità…”, pensano che sottoponga ai test, oppure crei dipendenza, che si occupi di “malati di mente” e così via. Molte persone non osano o esitano…fino al punto che quando si rivolgono ad uno psicologo sono sull’orlo della disperazione. Questo intervento nasce dall’esigenza di informare le persone perché solo attraverso la conoscenza possiamo scegliere ciò che vale per noi e per il nostro benessere.

Psicologo e psicoterapeuta sono figure professionali il cui compito è sostenere e guidare il proprio paziente nell’affrontare disagi di tipo psichico. In particolare, lo psicoterapeuta è uno psicologo che ha effettuato studi più approfonditi in tema di disturbi psicologici.

Lo psicologo è un terapeuta che si occupa di sostenere il paziente in un primo approccio nei confronti di un disagio psicologico iniziale. Lo psicologo interviene attraverso colloqui, consulenze, tecniche di rilassamento e non essendo un medico, non è autorizzato a prescrivere farmaci di alcun genere. I requisiti necessari per presentare l’iscrizione sono: possedere una laurea in psicologia, aver sostenuto, dopo la laurea, un tirocinio formativo di un anno; aver superato l’esame di abilitazione.

Lo Psicoterapeuta è uno psicologo che ha sostenuto una maggiore formazione ed è quindi in grado di aiutare il paziente ad affrontare disagi psichici di maggiore entità. Dal 1989, anno di approvazione della legge che regolamenta la professione di psicologo e l’esercizio della psicoterapia é possibile esercitare legalmente la psicoterapia attraverso due vie:

•  possedendo la laurea in psicologia o in medicina e conseguendo una specializzazione quadriennale presso le scuole universitarie di specializzazione in psicologia clinica (per psicologi e medici), in psichiatria e neuropsichiatria infantile (per medici);

•  possedendo una laurea in psicologia o medicina e conseguendo una specializzazione in psicoterapia in due modi: attraverso un’abilitazione ufficiale all’esercizio della psicoterapia, rilasciata dai Consigli degli Ordini degli Psicologi che hanno valutato i titoli formativi degli Psicologi ed altri laureati che operavano come psicoterapeuti da prima del 1989; seguendo un iter formativo quadriennale presso una scuola privata riconosciuta dal Ministero dell’Università e della ricerca scientifica.

Che cos’e’ la Psicoterapia?

Per psicoterapia si intende il trattamento sistematico dei disagi e dei disturbi psichici, effettuato prevalentemente attraverso il rapporto verbale ed emotivo tra il paziente e il terapeuta, il quale si avvale di metodologie e strumenti psicologici. In senso generale, si può definire la psicoterapia come una sistematica interazione verbale o simbolica di un terapeuta con uno o più pazienti, guidata da un certo numero di concetti desunti da una teoria della personalità e volta a produrre un cambiamento nel paziente. La psicoterapia è una cosa accessibile, non è un metodo esoterico, mistico e indefinibile al quale è necessario convertirsi perché funzioni. È un processo logico, che chiunque può seguire. Il segreto è che non ci sono segreti. In ogni buona psicoterapia ogni passo dev’essere comprensibile e avere un senso per il paziente, anche se esso può rivelarsi solo a posteriori. Si possono ricevere dal terapeuta istruzioni strane o poco familiari, ma è importante affidarvisi e seguire attentamente le indicazioni: il loro significato potrà essere compreso anche in un secondo momento. Durante le sedute è importante che anche il paziente assuma un ruolo attivo. La psicoterapia è un dialogo. Il paziente presenta dei dati, il terapeuta offre delle idee su quei dati, insieme ai suoi propri dati, e a delle prescrizioni da eseguire fra le sedute. Quindi la palla passa di nuovo al paziente, e così via. Le cose che il terapeuta vi sta aiutando a scoprire su voi stessi, la vostra vita, le vostre sensazioni vi stanno aiutando ad andare nella direzione in cui volete andare, oppure no? Se la risposta è no, avete il diritto di dirlo, perché qualcosa non sta andando per il verso giusto. Ma senza la vostra partecipazione attiva su ciò che viene discusso in seduta, e soprattutto nell’impegno a mettere in atto le prescrizioni assegnatevi, la terapia diventa uno sterile esercizio di pensiero, una serie di speculazioni interessanti che non avranno alcun impatto sulla vostra vita. Vi lascio con un invito ad non avere paura di scoprire voi stessi, le vostre ombre perché saranno loro la vostra salvezza.

Marilena Pipitone


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