SEGESTA – Appuntamenti di grande qualità, fra teatro, danza e musica, al Segesta Teatro Festival. Mercoledì 9 agosto al Tempio alle ore 21.00, sul solco della contaminazione artistica, in scena in Prima nazionale The Waste Land and Other Poems – Ciò che vide Tiresia, tratto dall’opera di Thomas Stearns Eliot, per la regia e con la voce di Claudio Collovà e con gli interventi musicali della Banda di Palermo – composta da Giacco Pojero (fisarmonica e voce), Nino Vetri (sax e voce), Marco Monterosso (chitarra), Antonella Romana (tromba), Simone Sfameli (batteria), Luca La Russa basso (basso) – e dell’Ubi Ensemble, live electronics Giuseppe Rizzo, pianoforte Ornella Cerniglia.
«Sembra che l’incapacità di rigenerarsi della vecchia società occidentale del 1922 riguardi anche l’attuale – dichiara Claudio Collovà – e che il segno profetico delle torri che crollano nelle metropoli, sia ormai solido immaginario delle nostre coscienze. La reliiosità affoga tra superstizioni e convenienze ancora oggi, e Tiresia sarebbe testimone di una vera e profonda mancanza di spiritualità diffusa. La versione che presentiamo è una suite musicale, con le meravigliose parole tratte dal poema e da altre poesie di Eliot. L’immaginario musicale si moltiplica con la sfilata continua delle figure che popolano gli infiniti luoghi e paesaggi. Il grido Shantih! Shantih! Shantih!, che conclude il poema invocando la pace e che risuona oggi più inascoltato che mai, forse supera ancora tutta l’umana comprensione».
Lo spettacolo (biglietto 15 euro, ridotto 10) è una produzione Le Baccanti in collaborazione con La Banda di Palermo e Ubi Ensemble; durata 70 minuti.
Il Segesta Festival è sostenuto dal MiC – Ministero della Cultura e promosso dal Parco Archeologico di Segesta che comprende i siti di Custonaci, Contessa Entellina, Poggioreale e Salemi.