EcoForum provinciali sui Rifiuti e l’Economia Circolare. Flash Mob di Legambiente davanti al polo tecnologico di contrada Airone a Castelvetrano

CASTELVETRANO – Venerdì scorso 31 marzo, organizzato dal Circolo Legambiente Crimiso di Castelvetrano, con il gratuito patrocinio del Comune di Castelvetrano presso il locale Convento dei Minimi, si è svolto l’EcoForun provinciale sui Rifiuti e l’Economia Circolare, tappa provinciale trapanese nell’ambito di “Sicilia Munnizza Free”, il progetto nazionale di Legambiente per liberare la Sicilia dai rifiuti e avviarci verso l’economia circolare e gestito da Legambiente Sicilia. Nel pomeriggio FlashMob davanti al polo tecnologico di contrada Airone a Castelvetrano.“Occorre un impegno straordinario per realizzare i cantieri dell’economia circolare: Rifiuti Zero, Impianti mille- no discariche, no inceneritori” con questo slogan visibile sullo striscione esibito all’ingresso del Polo Tecnologico a Castelvetrano, i volontari di Legambiente Sicilia e del circolo Crimiso hanno ancora una volta denunciato i ritardi nella acquisizione e riapertura dell’impianto di trattamento dell’organico di contrada Airone, fiore all’occhiello della provincia sino ad un decennio fa.
Uno dei tanti impianti pubblici per la gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti realizzati con milioni di euro di fondi pubblici, dopo qualche anno di corretto funzionamento, destinati alla chiusura per il fallimento dell’ente gestore, proprietario dell’impianto.
Dopo una lunga e complessa vicenda giudiziaria che ha visto il polo tecnologico messo all’asta, a seguito del fallimento della società ATO Belice Ambiente, l’impianto è stato recentemente acquisito dalla SRR Trapani provincia SUD. “Tuttavia, i 6 milioni di euro del fondo di coesione dello sviluppo 2014-2020, programmati per i lavori di riefficientamento del polo tecnologico, sono stati disimpegnati dalla Regione Sicilia ed adesso è corsa contro il tempo per recepire i fondi e procedere alla formalizzazione dell’atto di proprietà: la SRR Trapani Sud si è aggiudicata l’asta ( già si è dovuto versare in mano al giudice la somma di €.130,000 quale deposito e saldare entro sei mesi il prezzo di aggiudicazione dell’asta“ è quanto riferito nel suo intervento da Giuseppe Castiglione, sindaco del Comune di Campobello di Mazara e presidente della SRR Trapani Provincia Sud.
“Non possiamo permetterci nuovamente di perdere questi finanziamenti – dichiarano Tommaso Castronovo, responsabile rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia, e Anna Maria Gucciardo, presidente del Circolo Legambiente Crimiso – e lasciare incompiuta (e già parzialmente vandalizzata) un’opera pubblica indispensabile per chiudere il ri-ciclo integrato dei rifiuti nella provincia. Chiediamo alla Regione Siciliana di riprogrammare e finanziare in tempi brevi e certi questo importante impianto di compostaggio che consentirebbe di trattare oltre 17.500 tonnellate di organico all’anno che, attualmente, vengono conferiti in impianti siti in provincia di Catania, o addirittura fuori regione, ad oltre 250€ a tonnellata”.

E’ proprio a causa della mancanza di impianti a servizio della raccolta differenziata e di riciclo che nonostante la provincia di Trapani si confermi la più virtuosa della regione Siciliana, non è stato possibile premiare l’impegno dei cittadini con una riduzione della tariffa sui rifiuti. Quasi il 75% è il dato di raccolta differenziata registrato complessivamente dai 24 comuni trapanesi.
Grazie a rifiuti differenziati avviati a riciclo, i comuni trapanesi hanno avuto riconosciuto dal Consorzio Nazionale degli Imballaggi (CONAI) quasi 7 milioni di corrispettivi.
Sorprende in positivo ancora Marsala, la quinta città siciliana, che continua a confermarsi Comune Riciclone, con il 77% di RD ( oltre 9 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente), e distretto dell’economia circolare, grazie alla presenza degli impianti di recupero e riciclo del vetro e dell’impianto di biodigestione aneorobica per il trattamento dell’organico che entrerà in funzione nei prossimi mesi.
“Sono indubbiamente risultati incoraggianti che ci indicano che siamo nella direzione giusta – dichiara Tommaso Castronovo responsabile Rifiuti ed Economia Circolare di Legambiente Sicilia – Ma bisogna fare sicuramente di più. Gli obiettivi selettivi previsti dalla normativa europea e dalla strategia nazionale per l’economia circolare ci obbligano a cambiare passo e ci spingono sempre di più verso il recupero di materia, sia a valle che a monte e ad un ricorso sempre più residuale alla discarica. Non basterà più, quindi, raggiungere il 65% di raccolta differenziata ma la misura di quanto i comuni siano stati efficaci e virtuosi sarà l’effettivo avvio a riciclo dei rifiuti. E’ quindi importante accelerare in questa direzione in cui i comuni devono continuare a svolgere insieme ai cittadini un ruolo straordinario”.

A chiusura degli interventi dei relatori si è aperto un breve dibattito; ai lavori hanno partecipato diversi sindaci, amministratori e operatori del settore della provincia, ha visto anche la presenza di diversi rappresentanti di associazioni e di una folta e attenta rappresentanza di scolaresche della città, il convegno è stato chiuso dall’intervento dell’avv. Giuseppe Altieri, presidente di Legambiente Sicilia che ha sottolineato la necessità di avere una visione comune strategica indispensabile per realizzare i cantieri dell’economia circolare e con essi una reale innovazione del sistema di gestione del ri-ciclo integrato dei rifiuti.


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