PALERMO – Hanno inghiottito, in cella, delle pile: uno addirittura la scheda tv! Poi, non contenti, hanno sfasciato la cella. Protagonisti tre detenuti del carcere minorile di Palermo, istituto nel quale i detenuti (tutti marocchini e tra i quali dei maggiorenni) avevano dato fuoco ad alcune suppellettili. A dare la notizia è Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. ““Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari dell’Ipm di Palermo, che testimoniano le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri”.
“È inaccettabile lo scenario quotidiano in cui opera il Corpo di Polizia Penitenzia, tra aggressioni, rivolte ed altri eventi critici: sono troppe e tutte inaccettabili le aggressioni contro la Polizia Penitenziaria, troppo pochi i poliziotti in servizio (la scopertura dell’organico della Polizia penitenziaria è pari al 16%: su 42.850 unità gli agenti presenti in servizio sono 35.717)”, conclude Capece. “Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Nelle carceri della Nazione serve forte ed evidente la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci”.
“Nel frattempo”, conclude Capece, “in questo scenario da guerriglia urbana, i poliziotti penitenziari continuano a prendere calci, sputi e mazzate nelle carceri italiane”.