CASTELLAMMARE DEL GOLFO – «A causa di un furto di cavi che fornivano energia elettrica agli impianti di sollevamento di Inici, potrebbero esserci conseguenze sulla regolarità della distribuzione idrica. Abbiamo già contattato l’Enel e speriamo che a breve le pompe di sollevamento tornino ad essere funzionanti».
Lo comunica alla cittadinanza il sindaco Nicolò Coppola poiché stamattina il locale ufficio tecnico ha constatato il mancato funzionamento delle pompe che sollevano l’acqua dal pozzo di Inici, a causa del furto di circa 700 metri di cavi elettrici.
«Si tratta di un consistente quantitativo di cavi elettrici e per contenere al massimo i disagi abbiamo chiesto immediatamente all’Enel di ripristinare nel più breve tempo possibile l’erogazione di energia elettrica necessaria al funzionamento degli impianti di sollevamento – spiega il sindaco Nicolò Coppola -. Ci saranno certamente disagi prima di tornare alla piena efficienza del servizio. Il pozzo infatti, rifornisce gran parte della rete idrica comunale”.
Il servizio idrico cittadino, infatti, come ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Antonino Marchese in una dettagliata relazione nel corso dell’incontro “Acqua bene comune” è alimentato dal Pozzo gemello di Inici con 38 litri al secondo e da altri due pozzi per un totale di 52 litri al secondo.
Altre fonti si trovano a Scopello e Balata di Baida per una dotazione complessiva di 65 litri al secondo. «L’obiettivo principale dell’amministrazione è costituito dalla riqualificazione dell’impianto e dal recupero della dotazione mancante per raggiungere una dotazione pro capite in linea con le medie regionali. E’chiaro che la bontà di una rete di erogazione idrica è funzione della giusta distribuzione ed equilibrio di tutti gli elementi che la compongono -spiega l’assessore Antonino Marchese-. L’EAS è debitrice nei confronti del Comune di circa 2.000.000 euro, di cui circa 900.000 per tributi per il depuratore riscossi per nostro conto ed il resto quale rimborso per lavori di manutenzione eseguiti nella rete. Il debito si aggira di media attorno a 100.000 euro all’anno ed in particolare nel 2014 il Comune ha sostenuto una spesa pari a 140.000 euro circa, per risolvere problemi di perdite lungo le linee, per la rottura delle pompe dei pozzi … ». La rete idrica interna «in larga parte è stata rifatta circa 40 anni addietro – specifica l’assessore Antonino Marchese – e risulta organizzata in sottoreti a maglia. Poiché l’EAS non esegue manutenzioni da moltissimi anni l’amministrazione si sostituisce all’Ente intervenendo un po’ su tutti gli elementi del sistema come ad esempio le saracinesche che, essendo arrugginite, risultavano non manovrabili, arrecando ovviamente disagi ad intere zone». Quindi le soluzioni: «L’amministrazione si è già impegnata nella ricerca di nuove fonti di approvvigionamento individuando pozzi privati già esistenti per i quali ha richiesto l’autorizzazione all’utilizzo (come il pozzo di Gagliardetta che ha una potenzialità pari a 10 l/s e un altro pozzo che è sotto controllo in zona Petrazzi con potenzialità’ di 3 l/s). Si è anche ipotizzato di procedere alla trivellazione di un pozzo nelle vicinanze del centro abitato. Oggetto di studio è anche l’ampliamento del serbatoio di porta Fraginesi, snodo fondamentale per il paese in quanto interessa la zona del centro medio e basso, quindi al servizio della quasi totalità delle strutture alberghiere – conclude l’assessore Antonino Marchese-. In ultima analisi il servizio idrico di Castellammare presenta tante criticità e deve essere migliorato e potenziato, ma con una popolazione di 15.000 abitanti la fornitura idrica attuale (rotture e perdite permettendo) può essere definita accettabile e comunque al di sopra della media dei Comuni appartenenti all’ATO7».