Giornalisti per un giorno 2

PARTANNA – Questi sono gli altri (dopo quelli pubblicati ieri 7 giugno) articoli degli alunni del Plesso S. Lucia dell’I.C. Rita Levi Montalcini pubblicati nel numero di giugno del mensile cartaceo Kleos:

Giornalisti per un giorno 2

Dopo un’attenta analisi sui consigli dati dal prof. Bencivinni, durante l’intervista in videoconferenza avvenuta il 18 maggio e a conclusione dell’UDA “Giornalisti per un giorno” gli alunni delle classi quinta E/ F, del plesso S. Lucia dell’I.C. Rita Levi Montalcini, hanno deciso di messo nero su bianco le loro opinioni, le loro preoccupazioni e il loro vissuto durante la pandemia di COVID-19, scrivendo degli articoli.

Un mondo sconvolto

Il 2020 un anno un po’ particolare. C’è stato un nuovo virus che ha provocato una pandemia, un virus che in poco tempo si è diffuso in più continenti, per cui tutto il mondo è stato costretto a fermarsi. Il Coronavirus o COVID-19, si chiama così perché sembra che sia circondato da una corona, ha causato la chiusura di molte attività commerciali, delle scuole, degli uffici … I bambini non hanno più potuto incontrarsi, uscire, svolgere i propri hobby. Per fortuna c’è stata l’opportunità di fare scuola online, grazie ai mezzi tecnologici, che hanno consentito di poter continuare a studiare e di sentirsi “Uniti anche se Distanti”. Carlotta Polizzi

 

L’era del Coronavirus

Il coronavirus è di certo il protagonista del 2020, è un virus nato in Cina, precisamente a Wuhan. I sintomi che provoca sono: tosse, febbre, stanchezza e nei casi più gravi difficoltà respiratorie. Per sconfiggerlo è bene lavarsi spesso le mani, starnutire e tossire sull’avambraccio, non frequentare luoghi affollati e mantenere le distanze di sicurezza. Oggi in Italia i casi positivi sono 225.886 e i morti 32.007. in tutto il mondo i contagi sono 4.834.449. Il coronavirus ha causato la chiusura di tutti i negozi e locali, tranne quelli di prima necessità, le scuole hanno usufruito della tecnologia, iniziando un percorso della DaD (didattica a distanza) su svariate piattaforme. Alcuni lavoratori continuano a lavorare da casa tramite lo smartworking e quando si esce è necessario avere l’autocertificazione. Dal 4 maggio il presidente del consiglio Conte ha ribadito l’inizio della fase 2, cioè si possono incontrare i propri congiunti, tornare al proprio domicilio o residenza, fare attività fisica individuale, partecipare ai funerali con massimo 15 persone e andare nei parchi e nei giardini con divieto di assembramento. È prevista un’estate lunga e calda e sicuramente con molte rigide regole da rispettare. Si potrà andare al mare solamente prendendo prenotazioni e stando lontani almeno due metri e per mantenere queste distanze verranno messi dei separé tra un ombrellone e l’altro. L’economia ha subito avuto un grande calo, in parecchie città. Il governo ha dato sussidi necessari a chi aveva un lavoro precario, chi invece aveva un lavoro statale e quindi uno stipendio fisso ha affrontato la crisi con meno difficoltà. In Italia avevamo un’economia già in crisi, ora con il coronavirus, sembra di essere in guerra, si vedono code lunghissime ai supermercati o alle farmacie. In una società consumistica, come la nostra i soldi sono molto importanti, senza di essi non potremmo sopravvivere. Nella fase 2 speriamo che l’economia migliori sempre di più, per far rinascere l’Italia ad una vita migliore e senza preoccupazioni. 19/05/2020

Lavoro di gruppo realizzato dagli alunni della 5^ F: Hilde Caracci, Valentina Tramonte, Monica Zarzana Asia Lucchese, Myriam Aiello, Eleonora Stassi, Alessandra Sassano, Kristel Reccardo

 

Il Coronavirus visto con gli occhi dei bambini

Il 4 marzo 2020 è uscita una notizia diversa dalle altre, le scuole sarebbero state chiuse per l’emergenza Coronavirus. Il Coronavirus è un virus chiamato così perché sembra avere una corona con 19 punte, si crede un re e ha messo in ginocchio l’intera umanità. Da quando è stato scoperto tutti siamo entrati in panico e da quel giorno guanti e mascherine sono scomparse dalla circolazione. Questo virus è davvero vigliacco perché colpisce l’uomo nei suoi punti più deboli, infatti l’uomo è un animale sociale e non può stare solo. Ma il virus gli impedisce proprio di stare insieme agli altri. Pertanto all’inizio, la notizia della chiusura della scuola, ci ha resi contenti come ad ogni bambino che gli si dice che la scuola resterà chiusa. Però col passare dei giorni e delle settimane ci siamo resi conto che la scuola ci mancava tantissimo, ci mancava stare con i compagni e le maestre. Ci mancava il suono della campana, le corse per arrivare puntuali, i saluti della maestra e le chiacchiere con i compagni. L’unico lato positivo di questa pandemia è che abbiamo trascorso più tempo con la nostra famiglia, riuscendo a fare cose che prima non riuscivamo a fare. Ma la nostra vita era chiusa, era limitata dentro le mura della nostra casa, potevamo vedere il mondo solo dalla finestra. Per noi studenti è stato un duro colpo trovarci a lasciare la nostra scuola e non poter vivere l’ultimo anno della scuola primaria tra quei banchi su cui abbiamo trascorso gli anni più belli tra risate e pianti. Su quei banchi dove siamo arrivati bambini e saremmo usciti ragazzi, senza poter salutare le maestre che ci hanno cresciuti e tanto amati. Ricorderemo per sempre questa distanza sociale, questo dover stare lontano dagli altri, e per mantenere questa distanza il 6 aprile abbiamo iniziato la didattica a distanza, una sorpresa, una gioia ma anche ansia perché non sapevamo cosa ci aspettava, tutto era nuovo e inaspettato. E così abbiamo ritrovato le nostre care maestre al computer in maniera virtuale, con il sorriso di sempre e il coraggio a non mollare mai in caso di difficoltà. Abbiamo accolto con grande entusiasmo la novità ma presto ci mancava il contatto fisico, un abbraccio, una carezza, un aiuto per un compito che non riuscivamo a fare. Siamo molto arrabbiati perché ci mancano tanto gli zii, i nonni, perché alcuni di noi si sono trovati lontani dalla mamma e da papà rimasti al Nord per il Lockdown. Dopo mesi di stare chiusi in casa sentiamo il bisogno di andare in giro, fare shopping, riprendere i nostri sport preferiti, rivedere amici e parenti. Ora a piccoli passi ci stiamo avvicinando un po’ tutti, e una promessa la vogliamo fare, a settembre, quando tutto sarà finito andremo a salutare le nostre care maestre, e a rivedere la nostra amata scuola e allora ci verrà detto “mamma mia che siete grandi!!!!!!!!!!!!” Il Codiv 19 ci ha insegnato che tutti insieme possiamo farcela e lo sforzo di ognuno di noi è la vittoria di tutti.

Lavoro di gruppo realizzato dagli alunni della 5^F Andrea Cangemi, Alessandro Varvaro, Giuseppe Triolo, Samuele Zappitelli, Vitalba Marchese, Giampiero Favara, Annalisa Falcetta, Francesco Lumia


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