TRAPANI - Il Museo Pepoli di Trapani aderisce alle Giornate europee del Patrimonio 2024, promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea, coordinate per l’Italia dal Ministero della Cultura e per la Sicilia dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, con l’evento “Il racconto di un restauro. La Nascita della Bambina. Dialogo con gli specialisti”, a cura di Cesare Tinì e Concita Vadalà. Nella giornata di sabato 28 settembre, alle ore 10 e alle ore 11 i visitatori avranno la possibilità di incontrare i tecnici che hanno curato il restauro della componente tessile delle figurine della Natività di Maria e dei relativi elementi d’arredo. Nel corso della visita interattiva il pubblico potrà prendere visione degli strumenti e dei materiali utilizzati, conoscere le diverse fasi d’intervento e analizzare da vicino alcune opere restaurate.
I pregevoli manufatti traggono origine dalla consuetudine, tipicamente trapanese, di celebrare la festa della Natività di Maria, che si celebra l’8 settembre, allestendo delle rappresentazioni scenografiche in miniatura del sacro evento. Si tratta della riproduzione del Palazzo di San Gioacchino e Sant’Anna, suddiviso nei suoi diversi ambienti, ciascuno dei quali corredato di mobili e suppellettili, e animato da figurine raffiguranti i diversi personaggi: la ottuagenaria Sant’Anna, San Gioacchino, Maria Bambina, cui si associa la servitù, nonché uno stuolo di nobildonne e notabili, sacerdoti e sovrani, ad attestare la discendenza regale della Vergine.
Il Museo conserva una collezione di 42 esemplari di figure riconducibili a tale tradizione, databili alla seconda metà del XVIII secolo, provenienti dalla collezione del conte Agostino Sieri Pepoli. Presentano una struttura in legno: grezzo per le parti strutturali (cipresso o noce), scolpito e dipinto con colori a tempera nelle parti esposte (mani e braccia, capo). In alcuni casi le teste sono realizzate interamente in legno, in altri invece la parte frontale del volto è modellata in stucco, poi dipinta. Gli abiti e gli accessori, le cui fogge ricalcano la moda del secondo Settecento, sono prevalentemente in taffetà, gros, tessuti operati e ricamati, galloni e trine metalliche.