Catania parteciperà al convegno nazionale dell’ANCI come delegato dei sindaci siciliani

 PARTANNA – ROMA – Il sindaco di Partanna Nicola Catania parteciperà, in qualità di delegato dei sindaci siciliani, al convegno nazionale dell’ANCI, dove, “unitamente agli altri Sindaci, Orlando in testa, – ha affermato – si farà portavoce delle esigenze peculiari dei nostri territori” in modo da fare sentire la voce dei comuni del Sud “a questo governo sordo e che sicuramente tutto fa tranne che ‘governare’, inspirandosi ai criteri di governance e di programmazione negoziata”.

Il sindaco critica anche la legge di stabilità che “appare una legge di stabilità dall’imprimatur netto di essere stata concepita e tagliata esclusivamente per i comuni del Nord. Scenari ancor più irrequieti si profilano con il nuovo sistema di armonizzazione dei bilanci che porteranno ulteriori tagli, con maggiori penalizzazioni sempre a discapito dei comuni siciliani”.

Grande preoccupazione viene espressa dal sindaco Catania per le manovre finanziarie adottate dagli ultimi governi nazionali, compreso il governo Renzi, “che non hanno fatto altro che realizzare tagli ai trasferimenti, penalizzando maggiormente il sud, ed in particolare i comuni siciliani, dove è risaputo che il tasso di riscossione dei tributi è inferiore rispetto al nord e arriva solo al 50% delle previsioni di gettito”.

“E’ dissennato – dice Catania – costringere i sindaci ad introdurre una tassa come la TASI, che deve andare a finanziare l’erogazione dei servizi indivisibili da parte del comune, prevedendo parametri impositivi uguali per tutti i comuni italiani che, invece, presentano peculiarità diverse e che per questo, sono destinate ad un risultato di introito differente, certamente inferiore in Sicilia. Per cui noi avremo senz’altro un impoverimento dei servizi erogati alle comunità della Sicilia, che si arretrerà sempre maggiormente, e ciò anche in considerazione del diffuso stato di povertà delle nostre famiglie e dell’alto tasso di disoccupazione”.

“Il tutto – aggiunge Catania– diventa paradossale se si pensa che in alcuni Comuni come quelli della Sicilia, ed in particolare nella Valle del Belice, mancano ancora le opere di urbanizzazione primaria. Mentre al Nord la mole di investimenti dello Stato nel tempo è stata tale da creare infrastrutture e sviluppo, offrendo servizi di qualità a quelle comunità”.

“Ho sempre sostenuto – continua Catania – che nei nostri comuni non si può pagare una tassa equivalente a quella che si paga in territori più ricchi rispetto al nostro, ciò significa fare sperequazioni e penalizzare il nostro territorio, che vedrà bilanci sempre più magri e assottigliare le casse comunali, con l’inevitabile impossibilità di offrire gli adeguati servizi ai cittadini”.

“Sottolineo, altresì, che questa legge di stabilità è penalizzante anche dal punto di vista della salvaguardia dei livelli occupazionali, posto che è contraddistinta dall’assenza totale di una norma che preveda la possibilità di stabilizzazione per i precari, né tanto meno la possibilità di una proroga per questi lavoratori che rappresentano lo zoccolo duro della forza lavoro degli Enti Locali in Sicilia”.

“Aggiungo ancora la cancellazione tout court del finanziamento già previsto per gli L.S.U., che rappresentano il grosso della forza lavoro nei nostri enti locali:  il governo così ha misconosciuto il problema, che ormai è un problema sociale e che non può essere ancora una volta sottaciuto”.


Pubblicato

in

,

da