A circa due secoli e mezzo dalla sua morte Fra’ Andrea, frate cappuccino nato a Burgio il 10 settembre 1705 e morto il 16 giugno 1772 a Palermo dove si trovava sepolto nella chiesa dei Cappuccini, è tornato nella sua città natale, accompagnato da una serie di manifestazioni religiose che hanno risvegliato tra migliaia di fedeli una sentita venerazione nei confronti di un frate che ha girato l’Europa per l’evangelizzazione dei popoli e che è stato pure in Africa. E’ stato dichiarato venerabile da Papa Pio IX che ne proclamò le virtù il 9 febbraio 1873, un secolo dopo la sua morte.
I suoi resti mortali, in due contenitori di ceramica, dentro una cassetta rossa, sono stati sepolti all’interno di un sarcofago che è stato realizzato da maestranze locali nell’unico altare di sinistra della chiesa presso il convento dei frati Cappuccini di Burgio . La tumulazione ha portato a Burgio in pellegrinaggio fedeli dai paesi vicini e da altre cittadine della Sicilia. Sono state due settimane intense di festeggiamenti, di preghiera, di celebrazioni eucaristiche che hanno visto la partecipazione di tante autorità religiose, amministrative, istituzionali, militari di tutta la provincia. Vi sono state veglie di preghiera, cenacoli, incontri con i giovani e con gli studenti, pellegrinaggi che hanno visto il coinvolgimento religioso di migliaia di fedeli e di devoto del venerabile. Sono stati distribuiti gratuitamente libri, santini, medagliette e piccole mattonelle di ceramica del venerabile che hanno accresciuto la devozione nei confronti del fate cappuccino.
Artefici del ritorno delle spoglie del venerabile nella sua città sono stati l’amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Vito Ferrantelli, il ministro provinciale dei frati Cappuccini della provincia di Palermo fra’ Vincenzo Marchese e il vice postulatore fra’ Massimiliano Novembre i quali hanno lavorato per oltre un anno per ottenere le autorizzazioni a riportare i resti mortali del frate cappuccino nella sua città e nel suo convento.
Momenti solenni di intima religiosità e di grande partecipazione di popolo sono stati l’accoglienza dell’urna all’ingresso del paese, la processione e la sua collocazione nella chiesa madre, la veglia di preghiera con il postulatore generale fra’ Florio Tessari, le celebrazioni eucaristiche presiedute dall’arcivescovo di Agrigento mons. Francesco Montenegro e dall’arcivescovo emerito mons. Luigi Bommarito, le messe celebrate dall’arciprete don Fabrizio Zambuto, dal delegato arcivescovile don Lillo Argento, dall’arciprete don Giuseppe Marciante e dalla inaugurazione del museo dedicato al venerabile presso il convento dei Cappuccini.
di Enzo Minio