ROMA – FAVIGNANA – Si è svolto a Roma, presso la sede dell’ENEA, un workshop dal titolo “GEOSWIM, 23.000 km a nuoto per monitorare le coste del Mediterraneo – Terza tappa: l’Area Marina Protetta Isole Egadi”.
Il convegno, presieduto dal giornalista scientifico Franco Foresta Martin, ha visto le relazioni da parte di Vincenzo Artale, Responsabile Unità Tecnica Modellistica Energetica Ambientale di ENEA, Stefano Donati, Direttore dell’AMP Isole Egadi, Stefano Furlani, ricercatore dell’Università degli Studi di Trieste, Fabrizio Antonioli, ricercatore di ENEA, Francesco Latino Chiocci, Professore di geologia marina all’Università La Sapienza di Roma, e Valeria Lo Presti e Maria Rita Palombo, dell’Università La Sapienza di Roma.
I relatori hanno illustrato i risultati preliminari del rilevamento geomorfologico condotto a nuoto, nel settembre scorso, attorno ai 70 km di coste dell’AMP “Isole Egadi“, con l’ausilio del barchino Ciclope I, dove sono stati registrati tutti i dati strumentali e digitali relativi al solco di marea attuale e fossile, alle grotte marine e ai valori di conducibilità e temperatura, con anche acquisizione di video e foto.
Molto interessanti i primi risultati forniti sulla paleogeografia delle Egadi e sulla diffusione nell’area di mammiferi non nuotatori nel neolitico, così come le tracce riscontrate di probabili tsunami verificatisi migliaia di anni fa.
“Questo studio, anche innovativo dal punto di vista metodologico, – ha dichiarato il Direttore dell’AMP Stefano Donati – fornirà un set di dati molto importante ai fini della conservazione delle coste e i primi risultati si stanno rilevando molto interessanti. Abbiamo programmato per la prossima primavera un secondo workshop alle Egadi, per illustrare alla comunità residente queste nuove affascinanti conclusioni sul passato remoto delle Isole Egadi”.