Intervista all’ex consigliera comunale di Partanna Mimma Amari

PARTANNA – Dopo aver intervistato l’assessore Massimiliano Atria (Kleos di ottobre 2023) e l’assessore del comune di Partanna, Filippo Luca Triolo (Kleos di dicembre 2023), che fanno parte della giunta nominata, dopo le ultime elezioni comunali (maggio 2023), dal neosindaco Francesco Li Vigni (intervistato su Kleos di novembre 2023), al fine di sentire anche la minoranza, abbiamo posto nel numero di gennaio 2024 di Kleos in edicola, alcune domande a Mimma Amari, prima dei non eletti della lista di opposizione al sindaco Li Vigni.

Ci vuole dare qualche informazione relativa al suo curriculum politico-istituzionale?
Subito dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 2010 e l’abilitazione alla professione forense, inizio ad esercitare la professione di avvocato a Partanna, ricoprendo incarichi anche presso diverse Pubbliche Amministrazioni tra cui il Comune di Partanna. Oggi continuo a svolgere l’attività di avvocato presso il mio studio nonché attività di consulente legale presso altri Enti. La mia esperienza politica nasce nel 2018 con l’Amministrazione Catania, dove ho ricoperto in prima battuta il ruolo di vicepresidente del Consiglio fino ad aprile 2023, quando ho ricevuto la nomina ad assessore ed entrando nella Giunta. Per più di quattro anni ho svolto l’attività di Consigliere Comunale rispettando il mandato conferitomi, mettendo a disposizione della collettività tutta la competenza e professionalità che mi contraddistinguono. Ho esercitato il mandato politico sempre nell’esclusivo interesse dei cittadini, ponendomi a volte anche in netto contrasto con l’Amministrazione Catania. Essere consigliere di maggioranza non significa avallare sic et simpliciter l’operato dell’Amministrazione. Quando si presentano delle criticità, è dovere del consigliere farle emergere e cercare di rimuoverle. Conferma di quanto ho appena detto, è il mio personale risultato nelle ultime elezioni di giugno 2023.
Qual è oggi la sua precisa collocazione politica?
Sicuramente mi definisco una donna di centrodestra. La mia esperienza nella Lega – partito all’interno del quale ho ricoperto incarichi dirigenziali, come Commissario cittadino e Responsabile provinciale Enti locali, esperienza altamente formativa che mi ha insegnato le regole e i ruoli di partito – si è interrotta prima delle regionali. Oggi non ho una tessera di partito, ma ho diverse interlocuzioni con tutto il centrodestra, che al momento osservo e valuto.
Qual è con chiarezza la sua posizione nei confronti della giunta Li Vigni e come intende esercitare il suo ruolo di opposizione stando fuori del consiglio comunale?
Da un punto di vista politico, mi lasci dire, che sono contenta che ci sia un chiarissimo riferimento a destra. Quello che si presentava come uno schieramento progressista, tendente a sinistra, di fatto non è altro che un accordo programmatico e di convenienza tendente al centrodestra. Sembra la fotografia di una classica amministrazione culicchiana. Non bisogna avere una tessera di partito per capire da che parte si sta, basta vedere per chi si vota e sicuramente a breve e, mi riferisco alle imminenti elezioni europee, gli “altarini” verranno scoperti.
Da un punto di vista amministrativo sinceramente mi aspettavo più slancio, più energia, più voglia di fare, e ad oggi ho visto ben poco se non nulla. Non vedo molta coesione, ma più compartimenti stagni, nel senso che all’esterno non emerge un’azione congiunta e questo si verifica quando si hanno vedute diverse e divergenti in virtù della propria natura politica. Poi con tutti i problemi che interessano la collettività, vedere come uno dei primi atti della Giunta Li Vigni l’aumento delle indennità degli amministratori, scelta esclusivamente di interesse personale, mi ha lasciata alquanto basita. I tanti cavalli di battaglia sponsorizzati in campagna elettorale, mi riferisco al decoro urbano, alla sistemazione dell’illuminazione pubblica, alle problematiche legate all’agricoltura, all’apertura del cinema Astro, alla stabilizzazione dei precari, allo sviluppo economico, etc. sono ancora fermi ai box. Qualcuno dirà che sono trascorsi solo 8 mesi, ma ricordo che dicevano di essere pronti a risolvere i problemi all’indomani delle elezioni ed invece: è iniziata la scuola e gli ingressi delle scuole si presentavano con una vegetazione alta quanto i bambini, ad oggi abbiamo ancora quartieri al buio, il paese è più sporco di prima con un aumento di abbandono dei rifiuti mai visto. Avevamo due assistenti sociali e adesso ne abbiamo solo uno, e per una comunità come la nostra non è sufficiente, ma anche questa è una scelta politica. Tutte queste criticità, che ricordo sono state sollevate all’amministrazione Catania, continuano ad essere portate oggi egregiamente avanti dall’Amministrazione Li Vigni.
Rispondendo alla seconda parte della domanda, inizio dicendo che per me la politica si fa tra le persone, e la si può fare anche senza sedere tra gli scranni del consesso civico, e a volte si è pure più liberi. Io sono la prima dei non eletti della lista Partanna Città Europea e sicuramente questo mi investe di una responsabilità nei confronti di chi mi ha votato. Spesso vengo portata a conoscenza da parte dei cittadini di alcune problematiche e quindi mi sento in dovere di metterci la faccia e di sollevarle pubblicamente, anche perché, quando l’ho fatto, l’amministrazione Li Vigni si è subito attivata riconoscendo il problema e risolvendolo, e di questo gli riconosco il merito. Quindi al momento continuerò a fare politica fuori dal consesso civico.
Qual è il suo giudizio sulla capacità dell’amministrazione Li Vigni di affrontare e risolvere i tanti problemi di Partanna?
In parte ho già risposto, ribadisco che mi aspettavo più azione, più sprint iniziale, molte sono scelte esclusivamente politiche, la nuova amministrazione seppur si sia ritrovata con un avanzo di bilancio davvero corposo, ha fatto delle scelte ad oggi per me discutibili, ma ripeto scelte esclusivamente politiche. Faccio un ultimo esempio perché la delibera è proprio di fine anno…mi è dispiaciuto da cittadina partannese non leggere nella delibera, che ha riconosciuto dei contributi alle associazioni di volontariato, culturali, sportive etc, il nominativo di una associazione/società sportiva tra le più presenti e di prestigio nel nostro territorio che ha una funzione sociale non indifferente, educando allo sport molti ragazzi che potrebbero scegliere altre strade, accogliendo gratuitamente ragazzini meno abbienti. Una società che ha una scuola calcio, la squadra in prima categoria che rappresenta la città a livello regionale, sia come settore giovanile che come prima squadra, non è stata considerata volontariamente da questa Amministrazione. A prescindere dalla mancata assegnazione di un contributo, il non aver considerato questa società sportiva dà un forte segnale esterno. Quale? Quello di non voler investire sui giovani di questo territorio. Concludo dicendo che il giudizio si dà all’attuazione del programma elettorale che al momento mi sembra essere ancora fermo alla pagina della premessa, pertanto al momento mi è difficile, se non per quanto già detto, esprimere un giudizio.
In che rapporto sta con i rappresentanti consiliari dell’opposizione?
Il rapporto di stima e colleganza non si è mai interrotto anzi il confronto sui temi importanti è sempre aperto ed è anche attraverso i consiglieri di opposizione che diverse istanze vengono portate in consiglio. (a.b.)


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