La crisi: un nemico sempre attuale

E’ noto come il concetto di crisi sia entrato nelle nostre case già da tempo, da quel fatidico 2008 in cui il crollo del sistema economico introdotto da Murdoch ha vanificato il famoso “american dream”. Si può dire però che questo periodo di austerità, di crisi forse non è mai stato pienamente sentito né dai miei coetanei diciottenni né dai piccoli paesi di provincia come i nostri, nei quali le grandi azioni dell’economia sembrano sempre appartenere ad un altro universo. Eppure l’Istat ha affermato che questo ultimo periodo è il più austero dai tempi della grande guerra, un risultato mai raggiunto prima d’ora. I segni di un periodo di crollo delle vendite si possono vedere dai negozi che sono sempre più vuoti nonostante le insegne “SALDI”, e per capire che viviamo in un periodo di stallo non sono necessari i grandi capovolgimenti finanziari. Ma quello che sta accadendo lo si può addebitare solo al crollo dei mercati o alla crisi dei valori e delle ideologie in generale? Ci si lamenta tanto di questa crisi senza mai sapere cosa sia effettivamente, inconsapevoli del fatto che ciò che l’ha determinata siamo stati solo noi uomini con i nostri interessi sempre tendenti al profitto e al guadagno esasperato.

Marilena Recupero, 5^ I


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