FAVIGNANA – La foca monaca, una delle cento specie di mammiferi più vicine all’estinzione, è tornata in Italia, nell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”.
A comunicarlo è stato ieri, 16 maggio, a Roma, il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, in una conferenza stampa congiunta con rappresentanti dell’ISPRA e dell’AMP, che si è svolta presso il medesimo ministero.
Parlare di foca monaca (Monachus monachus) è ormai quasi come parlare di un animale leggendario.
Secondo lo IUCN (International Union for Conservation of Nature), nel Mediterraneo ne sopravvivono appena 300-400 esemplari.
In Italia negli ultimi 40 anni gli avvistamenti sono stati sporadici e relativi ad esemplari erranti, colti occasionalmente a transitare nelle nostre acque. Le ultime popolazioni si trovano in Grecia, Croazia, Turchia, arcipelago di Madera, Marocco e Mauritania.
Il Presidente dell’AMP e Sindaco di Favignana, Lucio Antinoro, e la ricercatrice Giulia Mo hanno illustrato gli esiti del monitoraggio condotto negli ultimi 3 anni dai ricercatori dell’ISPRA e dal personale dell’AMP circa la presenza di esemplari di foca monaca nelle acque dell’area marina protetta.
L’arcipelago è stato perlustrato palmo a palmo e nelle grotte più indicate per il rifugio della foca sono state posizionate alcune foto-trappole, apparecchi fotografici non invasivi dotati di sensori di movimento.
I risultati (foto e tracce organiche quali feci e pelo) documentano, su basi scientifiche certe, la frequentazione e la permanenza della foca monaca in Italia anche nei mesi invernali. Un dato scientifico eccezionale, che presuppone forse la presenza di più esemplari e anche, teoricamente, di possibili attività riproduttive.
Alla conferenza erano inoltre presenti il Direttore Generale del Ministero Renato Grimaldi, il Direttore dell’ISPRA Stefano La Porta, il Presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, la senatrice Pamela Orrù e il direttore dell’AMP Stefano Donati.
“Questa giornata, che saluta il ritorno in Italia della specie marina simbolo del Mediterraneo, è dedicata alla ricerca, alle aree marine protette e all’importanza della tutela della biodiversità marina; – ha commentato il Ministro Andrea Orlando – si tratta di uno straordinario risultato per le Egadi, la riserva marina più grande d’Europa e per tutto il sistema delle aree marine protette italiane, un sistema che per numero di aree e dimensioni di coste e fondali tutelati ci vede leader a livello continentale. Il mio augurio è che queste attività di monitoraggio e tutela continuino ad essere condotti con crescente impegno e che si diffondano sempre più i comportamenti rispettosi dell’ambiente marino, della foca monaca e di tutte le altre specie. Solo così si riuscirà a salvaguardare quel patrimonio inestimabile che è la biodiversità dei nostri mari”.
“E’ un ritorno, o una conferma, straordinaria, che ci riempie di orgoglio e ripaga della scelta di tutela operata dalla comunità egadina da oltre 20 anni; – ha commentato il Presidente dell’AMP Antinoro – la foca, o “mammarino”, come la chiamiamo dalle nostre parti, è sempre stata parte della nostra identità. Oggi è tornata, perché è cambiato l’atteggiamento dell’uomo nei suoi confronti: la presenza della foca testimonia la nuova maturità raggiunta dalle comunità isolane, che non la percepiscono più come un competitore o una minaccia. Come AMP abbiamo coinvolto nelle operazioni di monitoraggio tutte le 40 barche dei pescatori locali, con il progetto ‘Vedette del Mare’, e quest’anno stiamo riacquistando per i pescatori gli attrezzi da posta danneggiati dalla foca e dai delfini. E non alzeremo i livelli di tutela, o non apporremo nuovi divieti, perché oggi la foca è già tutelata a sufficienza. Piuttosto cercheremo di trasformare questo straordinario risultato in un ulteriore elemento di valorizzazione del nostro arcipelago: la foca monaca, simbolo di un ambiente integro e di un luogo straordinario, porterà sviluppo e nuove opportunità”.