BRUXELLES – In questi giorni la stampa sta diffondendo notizie circa la volontà, da parte dell’UE, di imporre all’Italia, attraverso un nuovo provvedimento, la produzione di formaggi senza latte.
In realtà la legge italiana, relativa alla produzione di formaggi e yogurt, che vieta ai caseifici la detenzione e l’utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la produzione di prodotti lattiero caseari, risale all’aprile del 1974.
La Commissione europea ha, in questi giorni, inviato una diffida all’Italia nella quale chiede la correzione dell’anomalia, prevista nella legge del 1974, considerato che solo in Italia e in nessun altro paese europeo vige tale divieto.
Secondo gli uffici della Commissione, la nostra normativa sarebbe contraria alle disposizioni in tema di mercato interno e libera circolazione delle merci. E’ bene chiarire comunque, a differenza di quanto sentito in questi giorni, che l’abolizione di tale divieto interesserebbe i soli formaggi comuni, e non i formaggi a marchio DOP e IGP (Denominazione di Origine Protetta e Indicazione Geografica Protetta) i quali sono soggetti a disciplinari che vietano la produzione con materie prime diverse dal latte crudo.
“Dobbiamo difendere la nostra normativa – dichiara Giovanni La Via – Presidente della Commissione Ambiente, Sanità e sicurezza alimentare del Parlamento europeo – a tutela della qualità delle nostre produzioni e del made in Italy, in linea con quanto dichiarato dalle autorità italiane, che stanno già predisponendo le argomentazioni necessarie da inviare alla Commissione europea”.
“Se dovessimo perdere questa battaglia, che giuridicamente risulta complessa- continua l’eurodeputato siciliano- agiremo sulle regole relative all’etichettatura, cercando di tutelare i nostri agricoltori e consumatori, chiedendo alla Commissione europea l’inserimento obbligatorio in etichetta di una dicitura che informi il consumatore sulla produzione di formaggio a partire da latte in polvere, così da poterlo indurre ad una scelta consapevole.
“Da quanto si apprende, è ormai evidente che la Commissione Europea voglia iniziare una procedura d’infrazione contro l’Italia imponendo diktat al Governo sull’utilizzo del latte in polvere concentrato per la preparazione di prodotti lattiero caseari, chiedendone la fine del divieto di utilizzo. La legge n.138 del 1974 è stata emanata, non per limitare la circolazione delle merci, bensì per evitare che a danno dei formaggi italiani, possano essere commessi frodi e/o atti illeciti e per garantire la qualità e l’autenticità dei prodotti caseari”.
A parlare è il deputato Pd e componente della Commisione Affari Europei Antonino Moscatt: “Ho sottoscritto la mozione presentata dall’Onorevole Mongiello ed altri, per chiedere al Governo di non intraprendere alcuna iniziativa che possa modificare o sopprimere la legge 11 aprile 1974, n. 138, e di sostenerla stabilmente in ogni sede europea. Tale normativa, va ricordato, è tra le più progredite e previdenti in materia di produzione lattiero casearia. Ogni suo articolo – continua l’esponente Pd – è inderogabile e necessario per garantire la sicurezza sanitaria e la salute dei consumatori. Mi auguro vivamente che la qualità dei nostri formaggi, tra i simboli del Made in Italy, non venga intaccata da questa assurda dichiarazione della Commissione Europea, e che riusciremo a far valere le nostre ragioni – conclude Moscatt – in sede europea”.