SIRACUSA – FAVIGNANA – Si è svolto nei giorni scorsi, a Siracusa, un workshop promosso dal progetto Zerowaste Pro, intitolato “Verso un’Economia Circolare a Rifiuti Zero”, che ha raccolto quasi 200 adesioni di esperti da tutta Italia.
L’evento, organizzato da Svi. Med Onlus, Ambiente Italia e Regione Marche, e patrocinato da Regione Siciliana, Assessorato Territorio e Ambiente, Comune di Siracusa e Area Marina Protetta del Plemmirio (SR), ha proposto una riflessione sulle proposte Europee per attuare una prevenzione ed una gestione sostenibile dei rifiuti, che consenta ai territori di sviluppare processi virtuosi e di creare occupazione.
Gli organizzatori hanno inteso organizzare questo confronto nazionale in Sicilia, al fine di cercare di trasformare un problema in opportunità.
Nell’ambito del workshop, ha avuto luogo un interessante tavolo di lavoro sul “Marine Litter”, come vengono definiti i rifiuti solidi marini galleggianti che tendono poi ad accumularsi lungo le coste nel corso delle mareggiate.
Al workshop era presente in qualità di relatore il Direttore dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, Stefano Donati, che ha descritto la criticità dei rifiuti spiaggiati nell’arcipelago egadino, illustrando le buone pratiche adottate dall’AMP e dal Comune di Favignana per affrontare il problema.
In particolare, il Direttore dell’AMP ha illustrato i progetti per la raccolta dei rifiuti in mare tramite il mezzo “spazzamare”, il servizio di raccolta in mare dei rifiuti del diporto,
il marchio di certificazione ambientale dei servizi turistici (che prevede buone pratiche nella gestione dei rifiuti), i progetti per la sensibilizzazione dei pescatori e le campagne di volontariato ambientale condotte con le associazioni ambientaliste per la pulizia straordinaria di coste e spiagge.
Donati ha inoltre segnalato che “il Comune di Favignana è chiamato, ogni anno, ad affrontare costi ingentissimi, con risorse proprie, per ripulire le coste dai rifiuti spiaggiati durante le mareggiate invernali. Rifiuti che, ovviamente, non provengono dal territorio egadino, ma viaggiano in mare per centinaia di chilometri, e rappresentano pertanto un problema su tutto il territorio nazionale, che andrebbe affrontato e gestito, anche economicamente, con una strategia a livello di bacino del Mediterraneo, supportando i comuni delle isole minori in questo ingrato compito”.