PARTANNA – Pubblichiamo la lettera che il sindaco di Partanna Nicola Catania ha inviato per chiarire l’operato dell’amministrazione in merito alla questione dell’Ufficio del Giudice di Pace ed in risposta alla lettera che l’avv. Vito Passalacqua aveva inviato al giornale Kleos che l’ha pubblicato nel mensile cartaceo di settembre e poi on line in questo sito.
“Carissimo Direttore,
Le invio questa lettera in quanto mi corre l’obbligo di dare i necessari chiarimenti sulle affermazioni del sig. Passalacqua fatte sulla vicenda dell’Ufficio del Giudice di Pace a Partanna sul n. 8 del 19 settembre di Kleos, spingendomi a ciò non certamente alcuno spirito di polemica, ma semplicemente l’amore per la verità delle cose.
Preliminarmente preciso che per mia formazione io rinnego la cultura dell’odio e quindi non concepisco e non voglio cogliere l’offesa scritta dal Passalacqua dipingendomi come un Amministratore che opera e dissemina vendette personali.
In secondo luogo come politico non è mio costume aggredire gli altri politici o miei predecessori, ma a questo punto, voglio ricordare che la vicenda della chiusura del Tribunale a Partanna ha una sua storia e delle responsabilità che non possono essere certamente imputate al sottoscritto.
Infatti, dovrebbe essere a tutti noto, anche al sig. Passalacqua, che una notifica (non effettuata) al Presidente del Tribunale di Marsala di un’ordinanza del TAR di Palermo, sul ricorso operato dall’Associazione degli Avvocati del Belice avverso l’ordinanza di chiusura dello stesso tribunale, avrebbe cambiato le sorti.
Sulla problematica del Giudice di Pace preciso che il mio predecessore aveva originariamente individuato quale funzionario da destinare al Giudice di Pace il Vicesegretario generale, che poi si è rivelato essere incompatibile con quel ruolo in quanto responsabile anche dell’ufficio legale del Comune di Partanna, incompatibilità riconosciuta dallo stesso Ministero. Aggiungo, inoltre, che cedere quel funzionario al giudice di Pace avrebbe arrecato senza dubbio nocumento all’efficienza ed efficacia della macchina amministrativa, posto che per mia scelta strategica, al fine di attuare l’obiettivo di contenere la spesa del personale, la nostra sede di segreteria è posta in reggenza con un segretario reggente, che non sempre può essere presente, e quindi è necessaria la presenza del vicesegretario.
Preciso che già il mio predecessore aveva individuato oltre al vicesegretario altre due figure di cui una a tempo determinato e l’altra addirittura ASU, individuazione approvata dal Ministero di Giustizia già nel 2012. Quando è partita la procedura per il mantenimento della sede del Giudice di Pace (nel 2014) il sottoscritto ha individuato altre figure di personale precario debitamente sempre autorizzate dal Ministero di Giustizia, il quale però poi non ha fornito le password necessarie per le procedure a questi dipendenti. Contestualmente è sorto il problema dell’incompatibilità del responsabile dell’ufficio legale. Aggiungo di essermi rimesso alla decisione del ministero che ad oggi non si è espresso nonostante abbia autorizzato l’uso di quel personale. Informo, altresì, di avere interessato anche gli altri sindaci dell’unione dei comuni, posto che trattasi di un presidio di giustizia che serve anche quel bacino territoriale, ed atteso che il Comune di Partanna ha già conferito risorse umane ed economiche essendo tutta l’utenza ormai totalmente a carico del comune di Partanna. Nessuno dei sindaci interpellati ha dato disponibilità al riguardo.
Per quanto riguarda il dipendente citato dal sig. Passalacqua preciso che trattasi di un dipendente con un proprio carico di lavoro e che in ogni caso a decidere su tale destinazione deve essere il dirigente a cui lo stesso è stato assegnato, essendo tale scelta di natura gestionale e non politica. Il sindaco non ha competenza alcuna in materia di personale. Aggiungo di essermi da subito attivato con il segretario comunale e il dirigente responsabile quando è arrivata l’istanza cui fa cenno il sig. Passalacqua, in quanto deputati a valutare l’opportunità in termini di convenienza per il funzionamento della struttura amministrativa e di verificare il possesso dei requisiti personali e professionali per svolgere il ruolo del cancelliere.
Preannuncio che mi rivolgerò al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati competente per valutare dal punto di vista disciplinare e deontologico la ricorrenza di eventuali responsabilità, essendo inaudito che un “professionista” di tale categoria ricorra a simili mezzi per sponsorizzare la posizione del proprio assistito, senza l’accortezza di verificare preliminarmente se tale dipendente sia in possesso dei requisiti essenziali per potere assolvere a tale compito.
Aggiungo, infine, che il sottoscritto sta costantemente valutando, in collaborazione con l’Associazione degli Avvocati del Belice, con cui si sono già avuti diversi incontri, quali percorsi e/o procedure intraprendere ai fini della salvaguardia del presidio di giustizia.
Meraviglia, ma non troppo, che il sig. Passalacqua di tutto ciò non sia a conoscenza o probabilmente fa finta di non conoscere.
f.to Il Sindaco
Nicolò Catania”