MARSALA – Nel plesso “A. Gabelli” gli alunni hanno allestito un vero percorso museale che ricorda la Shoa, con indumenti dell’epoca, documenti, pietre d’inciampo che raccontano storie di vittime innocenti, ma anche manufatti, cartelloni ed elaborati realizzati dai bambini di tutte le classi: dalla scuola dell’Infanzia alla classe V primaria
Studio, ricerche, creazioni e ancora letture, storie di vita vera per far sì che la memoria non rimanga legata al passato, ma divenga viva e sia fatta da chi c’è ora, nel presente, e che, arricchito da quanto appreso, possa diventare costruttore di un futuro migliore, animato dai principi di libertà e giustizia. È stata inaugurata ieri (14 febbraio) l’Aula-Museo della Memoria: una grande classe che ora accoglie un vero percorso conoscitivo con l’intento di insegnare a chi ne fruisce cosa accadde durante la deportazione degli ebrei per mano nazifascista. Si tratta di un progetto ideato dall’insegnante Manuela La Torre e realizzato grazie alla collaborazione di tutte le docenti e soprattutto di tutti gli alunni del plesso che si trova in contrada Ss. Filippo e Giacomo. A rendere ancora più prezioso il percorso, il fatto che gli studenti non sono soltanto gli allestitori del museo, ma anche i ciceroni che hanno illustrato ai presenti il significato degli oggetti esposti. Una vera macchina del tempo che riporta chi entra in quel tempo affinché la memoria divenga un antidoto al male. Ma il museo accoglie anche riferimenti alla questione israelo-palestinese e uno spazio dedicato alla fantasia dove poter sognare guardando le stelle. In una delle pareti campeggia il ritratto di Anna Frank realizzato dall’insegnante Vita Chirco. È a lei che l’aula museo è stata dedicata. Ad aprire l’inaugurazione sono state le responsabili di plesso Angela Safina e Giuseppina Raineri; a spiegare il progetto è stata l’ideatrice Manuela La Torre, poi la parola è passata al direttore dei servizi amministrativi Vito Rallo, che ha parlato dell’importanza di creare spazi per i valori di umanità. Alla cerimonia ha partecipato il parroco don Giuseppe Sammartano che ha rivolto un plauso all’iniziativa e parlato di fratellanza e accoglienza, secondo gli insegnamenti di Gesù Cristo. La dirigente Nicoletta Drago ha sottolineato la valenza dell’iniziativa che rende la scuola viva e proiettata verso la creazione di occasioni non solo di crescita e socialità, ma che di riflessione e consapevolezza e soprattutto di continua ricerca della verità. A chiudere gli interventi è stata la vicesindaca Valentina Piraino, che insieme alla dirigente e ad un’alunna della classe terza ha tagliato il nastro. “Vi ringrazio molto dell’invito – ha detto la vicesindaca –. Questo museo immortala quello che è accaduto e ci insegna con quale prospettiva vanno intese le differenze. C’è stato un tempo in cui sono diventate strumento di deportazione, tortura, sofferenze, ma invece le differenze sono ricchezze che ci devono unire. Siamo tutti diversi e per questo ogni incontro è un arricchimento”. Sarà possibile visitare l’Aula-Museo ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.30 e il lunedì pomeriggio dalle 15.30 alle 16.30.