Lu megghiu…ancora av’a veniri!

di Antonino Bencivinni

La nostra copertina riprende la
frase pronunciata nel discorso post elezione dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, “The best is yet to come” (“Il meglio deve ancora venire”), con l’intenzione di tranquillizzare tutti gli americani e di promettere un futuro migliore del recente passato. La frase è stata tradotta (ci scusi per la nostra impertinenza il presidente Obama) nella realtà di Partanna nella quale assume purtroppo il significato siciliano: “Lu megghiu av’ancora a veniri” vuole ironicamente dire che avremo ancora periodi più bui degli attuali. Purtroppo le condizioni di vita politica, economica, sociale e culturale della città di Partanna e del territorio sono quelle che appaiono tristemente in particolare sotto gli occhi di tutti i suoi abitanti e sembra che non ci sia, per il momento, una benché minima luce che possa far pensare ad una ripresa delle condizioni di vita di una città che è andata sempre più indietro, nonostante le sue risorse e potenzialità. I partannesi di buona volontà, se si vuole uscire dal tunnel in cui si è entrati da tempo, devono uscire allo scoperto e lavorare con coraggio e in sinergia (per usare un termine abusato e spesso fuori luogo). Questo significa eliminare, il più possibile, particolarismi, individualismi e pregiudizi e mettere insieme le intelligenze del Paese che pure esistono numerose a prescindere dalle loro “vecchie” collocazioni politiche ed avere il coraggio di dare un calcio al passato (senza aspettare la protesta silenziosa delle astensioni elettorali o più vivace dei Movimenti a 5 stelle): liberiamoci di una vecchia classe finora politicamente dominante che, dopo gli allori, ha provocato la messa in coda di Partanna, la distruzione di una banca (che pure nel passato è stata motore di sviluppo) che sta subendo indagini e multe di decine e decine di migliaia di euro nei confronti dei “dirigenti” alcuni dei quali sono anche amministratori della città. I partannesi abbiano il coraggio di liberarsene e di costruire una nuova amministrazione che abbia a cuore più che il “particulare” di qualcuno (sia esso singolo o partito politico) l’interesse di Partanna e del suo territorio. E allora che si pensi a un governo di salute pubblica che metta insieme senza pregiudizi le intelligenze e le competenze della città. Potremmo finire qui col nostro editoriale, ma vogliamo fare degli esempi (non vincolanti) solo per capirci: si mettano insieme esperti nei diversi settori come Angelo Mistretta (chi meglio di lui per esempio ai lavori pubblici?), Nicola Catania (chi meglio di lui alle feste che pure hanno portato movimento ed hanno dato notorietà positiva a Partanna?), Benedetto Biundo (chi meglio di lui con la sua esperienza amministrativa?), Enzo Nastasi (quando c’era lui in giunta sono state realizzate ben tre discariche e sicuramente non c’era alcun problema di spazzatura), Mimmo De Gennaro (chi meglio di lui l’entusiasmo per la cultura locale?), Giovanna Genco (per la voglia di lavorare in modo nuovo, bloccata anzitempo), e poi Santo Tigri, Filly e Anna Maria Sanfilippo, Pino Aleo o Salvatore Leone, lo stesso vituperato Giuseppe Aiello, eterno presidente del consiglio, e poi tutti i presidi di cui Partanna dispone con dovizia, da Vituccia Biundo a Pietro Ciulla, da Vito Zarzana a Giulia Flavio a Ninni Battaglia. E perché no? risorse culturali come lo stesso Vito Piazza o Tino Traina. Quanti poi possono essere chiamati dalla società civile e produttiva? Sono esempi (e scusate per tutti quelli che non ho citato) di persone competenti che hanno già fatto vedere quello che sanno fare e quello che non sanno fare anche se la pensano in modo diverso e in molti casi sono tra loro incompatibili. Signori, (lasciateci un po’ di utopia tutta per noi) per le prossime elezioni amministrative, pensate alla città, a tutto quello che ha perduto in questi venti anni ed al suo sfacelo economico nonostante le risorse possedute, ed agite di conseguenza. Il futuro, altrimenti, non ci presenterà niente di buono.


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