PALERMO – Durante i primi sette mesi della campagna di
Federfarma Palermo “Stop Sexting and Revenge Porn”, nelle farmacie di
Palermo e provincia sono già state oltre cento le richieste di aiuto e
assistenza giunte al numero 091/8931071 dell’associazione Mete onlus, da
parte di giovani vittime siciliane e dei genitori, che sono spesso
inconsapevoli di questo male che, attraverso lo smartphone, entra nelle
famiglie e le distrugge.
E ora nel libro “Dal sexting al revenge porn: consapevolezza, educazione
e crimine digitale”, presentato allo Stand Florio, la presidente
dell’associazione Mete, Giorgia Butera, racconta i drammi degli
adolescenti “di famiglie di ogni ceto sociale, che purtroppo talvolta
non vivono i valori umani e le emozioni e non hanno consapevolezza di se
stessi. Cadono nella trappola tesa sul web tramite richieste di foto e
video a sfondo sessuale, sedotti da offerte di denaro o soltanto spinti
ad accettare le sfide sessuali dalla ‘necessità sociale’ di essere
‘accettati’ da un certo tipo di mondo che dichiara di farli sentire
‘importanti’; e che invece, poi, diffonde questo materiale e li espone
alla gogna mediatica che ne distrugge il corpo e la dignità. Amici e
compagni li deridono per esserci cascati, la società li condanna e li
respinge, isola loro e i loro genitori fino al tentativo di suicidio. E
se – conclude Butera – la legge individua i colpevoli e considera
complici del reato chi riceve e condivide le immagini, spesso queste
restano sulla rete, è difficile ottenerne la rimozione. Ecco che noi
siamo riusciti a salvare tante vittime, attraverso la comunicazione, gli
incontri nelle scuole con gli studenti e le famiglie, la rete di
psicologi ed educatori, gli specialisti della riabilitazione”.
Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di
Federfarma, che ha scritto la prefazione del libro, spiega come mai così
tante vittime si rivolgano al farmacista per aiuto: “La farmacia
rappresenta da sempre un punto di accesso facile, soprattutto per le
mamme, le giovani generazioni e chi si è esposto al sexting and revenge
porn in una società avviata verso una deriva che travalica ogni schema,
come dicono i fatti di cronaca che ci raccontano della banalizzazione
del valore della persona e del proprio corpo. Già con il ‘Progetto
Mimosa’, che da undici anni assiste donne vittime di violenza nelle
19mila farmacie italiane, ci siamo resi conto che la farmacia è l’unico
luogo nel quale l’uomo violento permette che la donna si rechi da sola.
Ed è qui che, in assoluta confidenza col farmacista al quale può
raccontare il proprio dramma familiare, la vittima, grazie ad un Qr Code
messo a disposizione dalla Fondazione Vodafone, scarica un’App nascosta
che comunica in tempo reale alle forze dell’ordine la geolocalizzazione
e anche l’ascolto di ciò che accade. Con la stessa confidenza – aggiunge
Tobia – la campagna in farmacia sul revenge porn informa le vittime
sulla possibilità di trovare una via di uscita dal ricatto morale e le
mette in comunicazione con la rete di assistenza dell’associazione Mete.
La farmacia, quindi, anche in questo caso si conferma un importantissimo
presidio a servizio della salute, non solo fisica, ed è vicina alle
persone, in un processo certamente difficile, ma che è pronta ad
affrontare assieme alle istituzioni e alle associazioni di assistenza”.
Il “Progetto Mimosa” è gestito da “Farmaciste Insieme”. La presidente
nazionale, Angela Margiotta, riferisce che “in un anno sono state 2.500
le donne che hanno scaricato l’App, di cui 731 hanno cliccato sul
pulsante di emergenza e hanno ottenuto aiuto da noi e dalle forze
dell’ordine. Le donne rappresentano l’80% degli accessi alle farmacie:
entrano come madri, come figlie, soprattutto come mogli e la farmacia è
per loro un posto sicuro, riparato dai carnefici. La violenza domestica
è aumentata del 75%, ma la farmacia è rimasta un punto di riferimento
certo. In ognuna delle 19mila farmacie sono arrivate cento brochure con
il Qr Code per scaricare l’App, sono state esaurite tutte in meno di un
mese. Tante donne ci hanno chiesto aiuto e tante volte abbiamo imparato
a girare dall’altra parte del banco e a fornirlo. E’ per questo che
contiamo di continuare a fornire aiuto con la campagna sul sexting and
revenge porn”.
N.b: nella foto, in allegato, la presentazione del libro: da sx, Angela
Margiotta, Roberto Tobia, il Gip del tribunale di Palermo Fabio Pilato,
Giorgia Butera e l’educatrice Simona Tagliavia.
Immagini di copertura e videodichiarazione di Roberto Tobia e di Angela
Margiotta disponibili sulla chat di WhatsApp.