Nella Giornata Nazionale della Legalità, nella Marenostrum Dike, 200 studenti hanno ascoltato storie di luce, ma anche di illegalità

PALERMO – A Palermo ben 200 studenti delle scuole siciliane, nell’ambito della Giornata Nazionale della Legalità, hanno ascoltato storie di luce, ma anche di illegalità e di sofferenza. Sono saliti a bordo della Marenostrum Dike, entrando in una sorta di luogo della memoria.

“Lo abbiamo voluto nel 32° Anniversario della strage di Capaci, nel giorno in cui morirono il giudice Giovanni Falcone – ha affermato Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – la moglie Francesca Morvillo, la scorta”.

Ad accogliere gli studenti c’era anche Umberto, ragazzo dell’Area Penale di Napoli che sta credendo fortemente in una nuova vita.

“Stiamo lavorando per dare alle nuove generazioni un messaggio chiaro, in quanto pensiamo che il vivere la cultura, con la partecipazione attiva, possa rendere migliore la società. Abbracciamo la legalità ma soprattutto vogliamo diffondere legalità. Sull’Oceanis i criminali facevano tratta di essere umani, poi è stata sottoposto a sequestro e confisca. Oggi quell’imbarcazione non c’è – ha dichiarato Innocente Cataldi, Consigliere Nazionale di Archeoclub D’Italia – nel senso che oggi esiste MareNostrum Dike. Abbiamo iniziato un percorso di legalità, partendo dal mare e da quei ragazzi che vogliono riscattare qualche periodo buio di una loro vita precedente. Dunque il riscatto c’è, esiste, è possibile e noi lo abbiamo voluto evidenziare a Palermo nel giorno dell’attentato al giudice Falcone, a Francesca, alla scorta”.


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