di Antonino Bencivinni Il sindaco di Partanna Nicolò Catania, da 13 anni è stato protagonista, assieme al fidatissimo Angelo Bulgarello e ad altri, della realizzazione di un’estate di volgarmente dette “feste” nel centro belicino dove ogni anno sono arrivati numerosi visitatori oltre che tanti espositori. Ormai le “feste” sono diventate un punto di riferimento non solo per i locali, ma per tutti gli abitanti del territorio ed anche oltre. Da non dimenticare le notti bianche con i concerti di numerosi cantanti di grido. In questo contesto di richiamo graditissimo in particolare agli esercenti, non sono mancate le iniziative più propriamente culturali al Castello Grifeo. Il sindaco è riuscito a presentare, continuamente negli anni, progetti credibili che si sono realizzati con l’apporto necessario di finanziamenti da parte degli Enti che nel corso del tempo si sono succeduti nella gestione giuridica del Castello Grifeo: “nell’ordine – ribadisce Catania – l’assessorato regionale ai Beni Culturali, la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Trapani, il Polo regionale del Museo Pepoli di Trapani e il Parco Archeologico di Selinunte sia nel periodo antecedente alla creazione dell’Ente Parco sia quest’anno con la raggiunta autonomia gestionale e finanziaria”. L’Ente Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria quest’estate ha concesso un contributo di 65 mila euro al Comune di Partanna per attività culturali. Tale contributo ha fatto parlare di sé – per fortuna per un tempo ridotto – più delle stesse feste di Partanna, quasi superandone l’eco. Per lo più chi ne ha parlato ha ribadito che non si trattava di campanilismo, cosa che – lo si riconoscerà – non può essere creduta del tutto a cuor leggero.
Riteniamo piuttosto che sia il caso di ricordare a tutti noi che il territorio nel suo complesso non può decollare con campanilismi o peggio con mentalità prevaricatoria: si può sicuramente crescere solo con l’idea di essere veramente un territorio privo di capi naturali. Solo per citare, ad esempio, Partanna e i suoi amministratori, non si può misconoscere l’adesione che hanno dato all’idea (e a quello che significa) di un ospedale della Valle del Belice, né si può misconoscere il sostegno attivo dato da Partanna quando si è più intensamente parlato di sito Unesco per Selinunte, comprensivo del territorio interno come Partanna stessa, e la battaglia positiva condotta dal sindaco Catania che ha aderito in toto a quell’idea di sito Unesco, autorevolmente ribadita nell’aprile del 2016 dal Commissario dell’Unesco Raymond Bondin. Dati questi precedenti di collaborazione positiva ci è sembrato eccessivo creare un caso per il finanziamento partannese che appare, peraltro, nel pieno rispetto della legge.