Pagoto: No alle trivellazioni petrolifere al largo delle coste

FAVIGNANA – Il sindaco delle Egadi, Giuseppe Pagoto, interviene in merito al rischio cui vengono nuovamente esposti i nostri mari a causa del paventato piano del Governo nazionale che prevede di potenziare le trivellazioni al largo delle coste italiane, e siciliane in particolare.

Il primo cittadino, che già nel novembre dello scorso anno, assieme al consigliere comunale Concetta Spataro, ha partecipato a un incontro svoltosi al Senato, in Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali (alla presenza del Senatore Giuseppe Marinello, delle Senatrici Loredana De Petris, e Paola Nugnes, e dei Senatori Zuanna Dalla, Stefano Vaccari e Paolo Arrigoni), per discutere sempre di trivellazioni petrolifere, evidenzia la massima attenzione dell’Amministrazione Comunale egadina al problema, dichiarando l’impegno costante non soltanto per “arginare” il pericolo delle trivelle, ma anche per tutti gli studi preventivi alle stesse perforazioni, manifestando anche la propria fiducia nei confronti del Governo nazionale in merito alla possibilità che il rischio venga scongiurato.

“Siamo convinti – dice Pagoto – che sia infruttuoso in questo preciso momento storico, e ancor di più irragionevole, pensare di investire ancora su risorse di questo tipo e non orientarsi invece verso le energie alternative. Siamo fiduciosi sul ‘destino’ delle Egadi in tal senso e comunque solidali nei confronti dei territori investiti da questo serio problema”.

Il sindaco Pagoto ringrazia gli organizzatori dell’importante incontro che si è tenuto questa mattina (10 ottobre) a Licata, a bordo della nave di Greenpeace Rainbow Warrior, patrocinato da ANCI Sicilia e promosso da Greenpeace, Legambiente e WWF: un’occasione per discutere di possibili azioni comuni e punto di partenza per la nascita di un coordinamento sul territorio per contrastare le trivellazioni in mare.

Già lo scorso anno a novembre il sindaco e presidente dell’AMP delle Egadi aveva ribadito come “il Canale di Sicilia sia già esposto a innumerevoli rischi, considerato l’alto passaggio di petroliere; rischi enormi per le comunità che vivono di turismo nel rispetto dell’ambiente, per come dimostrato proprio dal modello Egadi” e ha espressamente chiesto alla Commissione di far sì che gli sforzi profusi nella direzione del rispetto ambientale non venissero vanificati da scelte scellerate. Il Comune di Favignana in questi anni si è più volte schierato al fianco di Greenpeace, delle altre Associazioni ambientaliste e degli altri comuni siciliani per gridare il suo no a prospezioni e perforazioni nel Canale di Sicilia, anche srotolando uno striscione sotto il Ministero dell’ambiente, o chiedendo un’audizione speciale al presidente della Regione Crocetta e alla Commissione ambiente e territorio della Regione.

“Le prospezioni a fini di ricerca, gli inevitabili sversamenti di greggio e gli incidenti, mai da escludersi a priori, metterebbero a serio rischio – sottolinea il Direttore dell’area marina protetta, Stefano Donati – non solo l’ambiente e i fondali della nostra Area Marina Protetta, che è la piu’ grande d’Europa, ma anche l’intero sistema economico e il tessuto sociale, che vivono di turismo e pesca. Le isole minori e le coste italiane stanno investendo sulla sostenibilità e sul turismo, e non si possono vanificare gli sforzi di tanti anni in un colpo solo”.

“Nel mare delle Egadi – dichiara infine Pagoto – stanno tornando la foca monaca, i capodogli, le tartarughe marine; non permetteremo che tornino anche le trivelle”.


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