Palermo. Polizia Penitenziaria sequestra telefonini e droga nel carcere dell’Ucciardone

PALERMO – Domenica intensa, quella appena trascorsa, per il personale di Polizia Penitenziaria del carcere dell’Ucciardone a Palermo, impegnato in più operazioni finalizzate al contrasto di introduzione ed uso di telefoni cellulari e droga all’Ucciardone. Come spiega Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “nell’ambito delle operazioni di contrasto all’introduzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché di telefoni cellulari, ieri 30 giugno 2024 personale del Reparto di Polizia penitenziaria del carcere è riuscito ad intercettare i lanci di due castrinvolucri provenienti dalle strade limitrofe, consentendo il rinvenimento ed il relativo sequestro di n. 13 microcellulari dotati di altrettanti cavetti di ricarica oltre ad un quantitativo pari a circa 100 gr di verosimile sostanza stupefacente del tipo “hashish”. Il risultato fa seguito ad una mirata e preordinata attività di intensificazione dei controlli legata alla preoccupante escalation di fatti analoghi registrati negli ultimi mesi. Il SAPPE si compiace con il personale e chiede che siano proposti per il riconoscimento premiale”. Il sindacalista sottolinea le criticità operative del personale di Polizia in relazione alla alta concentrazione di detenuti psichiatrici e tossicodipendenti: “Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre, ha problemi di droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all’interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all’interno di un ambiente di per se’ cosi’ problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta. Non vi è dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento”.
Capece evidenzia come anche questi ultimi eventi “confermano tutte le ipotesi investigative circa l’ormai conclamato fenomeno di traffico illecito a mezzo droni, fenomeno questo favorito anche dalla libertà di movimento dei detenuti a seguito del regime custodiale aperto e delle criticità operative attuali, in cui opera la Polizia Penitenziaria, con dei livelli minimi di sicurezza. Il compiacimento del SAPPE va al personale del Reparto di Polizia Penitenziario dell’Ucciardone di Palermo”.


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