Partanna senza vocazione turistica? Le proteste dell’on. Catania

PARTANNA – «Come evidenziato nei giorni scorsi da un comunicato stampa diramato dalla Regione, il Comune di Partanna è risultato l’unico della provincia di Trapani a restare fuori dall’elenco degli enti a vocazione turistica, pubblicato con decreto dall’assessore regionale al turismo Elvira Amata. Ho subito chiesto dei chiarimenti all’assessore, che ha inviato una nota all’Istat per conoscere le motivazioni della mancata inclusione. Intanto mi preme chiarire alcuni aspetti importanti per la comprensione della vicenda».
Con queste parole il sindaco di Partanna, Nicolò Catania, affronta l’argomento spiegando alcuni passaggi, dal momento che alla base della classificazione Istat ci sono dei parametri precisi: criteri geografici e antropici e densità turistica, risultato di un insieme di dati che, per alcuni casi non sarebbero veritieri, proprio come nel caso di Partanna.
«Per la mia città – dice Catania – abbiamo potuto riscontrare che risultano tre b&b e una casa famiglia, ma solo una struttura comunica i dati, nonostante il sollecito da parte degli uffici. Inoltre, i biglietti d’ingresso al Castello Grifeo, che appartiene al Parco archeologico di Selinunte, vengono caricati sul territorio di Castelvetrano, e lo stesso anfiteatro di contrada Montagna, che ospita gli eventi estivi, risulta ancora in capo al Libero Consorzio provinciale, ma è comunale da tempo. Eppure la valenza e l’importanza della rassegna ArteMusiCultura di Partanna, giunta al suo 21° anno, e le attività culturali programmate con cadenza regolare, sono ben note all’Assessorato regionale al turismo che le finanzia da sempre, e nell’ultimo biennio con legge».

Dalla rilevazione Istat a Partanna per il 2022 risulterebbero solo 150 presenze turistiche: un dato che, secondo il sindaco «certamente lascia molti dubbi sulla veridicità. Partanna resta città d’arte e turistica, il cui riconoscimento viene assegnato da altro Assessorato regionale. Mi spiace sapere che qualche mio concittadino, invece che rammaricarsi, strumentalizza il mancato inserimento nell’elenco degli enti turistici, non mostrando senso di appartenenza e amore per il territorio, pur ricoprendo ruoli di rappresentanza».

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